Biancolella Ischia Kalimera 2014
A Ischia la coltivazione della vite ha radici profondissime che risalgono fino ai Romani, ma le fortune legate all’affermazione dell’isola come meta turistica hanno ridotto drasticamente le superfici vitate negli ultimi decenni.
Tuttavia questo ha permesso che le aziende si concentrassero sulla produzione di qualità piuttosto che sulla quantità, mantenendo vive le tecniche produttive tradizionali: una coltivazione quasi eroica, arroccata sui ripidi pendii dell’”isola verde”, incentrata su uve a bacca bianca, tra le quali la autoctona Biancolella da cui l’omonima DOC.
L’azienda più famosa e celebrata dell’isola è sicuramente l’ottima D’Ambra, ma abbiamo assaggiato con straordinaria soddisfazione i vini di un’altra realtà storica: Cenatiempo e in particolare il loro Biancolella Ischia DOC Kalimera 2014.
Fondata nella prima metà del secolo scorso, l’azienda conserva un’impostazione familiare che e il legame con la storia, rappresentato in modo emblematico dalla cantina del ‘600, un’opera stupenda scavata nella collina di Kalimera.
Colore giallo oro luminosissimo. Al naso ci ricorda che è un vino d’isola, del mare, pieno di note mediterranee: fiori d’arancio, fiori bianchi, note speziate di macchia mediterranea ma anche una sensazione minerale lunghissima e affascinante, quasi salmastra. In bocca è pieno, morbido il giusto, nonostante un’acidità e una sapidità incredibilmente vivide.
Inutile dire che una di queste bottiglia non aspetta altro che incontrare antipasti e primi piatti di mare, anche rossi come gli spaghetti allo scoglio, naturalmente da assaporare affacciati sullo splendido panorama delle isole del golfo di Napoli.