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Berkeley, stop agli allevamenti intensivi: è la prima città al mondo

Il suolo di Berkeley non ospiterà più allevamenti intensivi. L'obiettivo? Proteggere gli animali e l'ambiente

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Succede in California. A Berkeley. La prima città statunitense e al mondo a vietare gli allevamenti intensivi. Anche noti come Concentrated Animal Feeding Operations (CAFO).

La “Misura DD”, accolta dal 60% degli elettori a fine 2024, vieta sia la costruzione che l’operatività di nuovi CAFO a Berkeley. Segnando un passo decisivo nella salvaguardia dei diritti degli animali e dell’ambiente.

ALLEVAMENTI INTENSIVI: UNA MINACCIA PER IL PIANETA E PER GLI ANIMALI

Negli Stati Uniti, la quasi totalità degli animali (circa il 99%) viene allevato nelle CAFO. Strutture industriali, paragonate a delle vere e proprie fabbriche, che non solo confinano gli animali in spazi estremamente stretti senza accesso all’esterno, ma che hanno anche un impatto ambientale devastante.

Infatti, come evidenziato dalla FAO (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), gli allevamenti intensivi sono responsabili del 14,5% delle emissioni totali di gas serra globali.

PROMUOVERE UN MODELLO PIÙ ETICO E SOSTENIBILE

«I residenti di Berkeley hanno appena preso una posizione storica per gli animali e per il Pianeta che tutti condividiamo. Se non interveniamo rapidamente per limitare i principali fattori che contribuiscono al cambiamento climatico, le conseguenze peggioreranno», ha dichiarato Almira Tanner del gruppo ambientalista Direct Action Everywhere (DxE).

La manovra infatti promuove un modello più etico e sostenibile, che a detta degli attivisti potrebbe ispirare altre città e giurisdizioni, portando un cambiamento su scala nazionale.

La verità? Nessuno può sapere come questa decisione impatterà sul panorama statunitense, ma una cosa è certa: il seme del cambiamento è stato piantato, aprendo le porte ad un nuovo capitolo di consapevolezza.



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