Bere succhi vegetali affina l’intelligenza
Volete migliorare le vostre abilità cognitive senza sforzarvi con complessi e irrisolvibili calcoli per tenere in esercizio il vostro cervello un po’ arrugginito? Non c’è neanche bisogno dell’intervento di Lucifumandro (il mago “sui generis” creato dalla fantasia di Stefano Benni), per rendervi simili ad Einstein con un improbabile colpo di bacchetta magica. Dovete solo sacrificare pochi minuti del vostro prezioso tempo per centrifugare frutta o verdura e gustare un succo vegetale, una panacea dalle molteplici qualità.
I succhi vegetali freschi, infatti, non forniscono solo un formidabile apporto di vitamine e di sali minerali, ma migliorano le facoltà intellettive. Non è uno slogan pubblicitario, ma quanto emerso da uno studio recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Nutrition Reviews. Sulla base della ricerca condotta e delle analisi effettuate, è stato dimostrato che gli adulti, affetti da lievi e reversibili deficit cognitivi, di tipo principalmente mnemonico, in seguito al consumo di succhi vegetali hanno recuperato, seppur parzialmente, le loro funzioni.
Gli scienziati hanno cercato di stabilire la quantità necessaria per raggiungere questi risultati, ma non è facile determinarlo, per cui è consigliabile abbondare, anche perché le indicazioni dei medici e dei nutrizionisti concordano nel consigliare 5 o sei porzioni di frutta o verdura al giorno e, certamente, assumere questi alimenti sotto forma di succhi rende più facile seguire queste indicazioni.
I ricercatori giapponesi hanno pubblicato su un’altra rivista, Lipids in Health and Disease, i risultati di uno studio da cui risulta che i succhi vegetali, a patto di essere consumati freschi, sortiscono effetti positivi anche per il controllo del colesterolo sierico. Al di là di tutte le ricerche e gli studi scientifici, contano soprattutto i risultati e Norman Walker è stato l’’esempio vivente di quanto un regime alimentare sano incida positivamente sulla qualità e sulla durata della vita.
Norman Walker ha portato avanti la sua battaglia a difesa di un’alimentazione a base di verdure crude e frutta e, seguendo rigorosamente questo regime alimentare, è riuscito ad arrivare alla veneranda età di 99 anni. Molti, vegani e non, propagandano i benefici effetti della dieta crudista che risale all’età preistorica, prima che la scoperta del fuoco segnasse una rivoluzione in campo alimentare. Le teorie di Walker sono assurte al rango di autentici dogmi in campo medico, perciò non deve stupirci il fatto che in diversi protocolli terapeutici compaiano succhi vegetali freschi, per rafforzare il sistema immunitario e contrastare le malattie del sistema cardiovascolare, grazie alle spiccate qualità antiossidanti.
I succhi devono essere preparati con estrattori o con le comuni centrifughe, scegliere frutta e verdura biologiche mette anche al riparo da eventuali contaminazione da sostanze chimiche. La natura ha donato all’umanità questa insostituibile panacea, per migliorare i meccanismi biologici, ma, troppo spesso, si sottovalutano i dati rigorosamente scientifici e si opta per i cibi e le bevande-spazzatura, dimenticando la lezione del passato. Bere succhi vegetali non significa ritornare alla preistoria dell’umanità, ma solo ritornare a volersi bene. Del resto, la lunga vita di Norman Walker non è leggenda, ma storia vera.