I benefici del CBG: la “cellula madre” dei cannabinoidi
Antinfiammatorie, antiossidanti, antitumorali, neuroprotettive. Sono numerose le proprietà terapeutiche del CBG che potrebbero rivoluzionare le terapie con cannabinoidi
Anche conosciuto come la “cellula madre”, perché precursore di tutti i fitocannabinoidi della cannabis come il THC e CBD, il CBG (o cannabigerolo) sta guadagnando sempre più interesse per le sue enormi potenzialità terapeutiche.
Alla fine del 2022 infatti, con una revisione pubblicata sulla rivista scientifica Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine, un gruppo di ricercatori dell’Università di Messina guidato dal professor Gioacchino Calapai ha raggruppato le proprietà mediche (finora conosciute) che lo rendono così prezioso.
TUTTE LE PROPRIETÀ TERAPEUTICHE DEL CBG (CHE DEVI SAPERE)
“I risultati preclinici mostrano che il CBG riduce la pressione intraoculare, possiede attività antiossidanti, antinfiammatorie e antitumorali. Ha effetti ansiolitici, neuroprotettivi, dermatologici e stimolanti dell’appetito”, hanno confermato gli autori nell’abstract della ricerca.
Suggerendo che gli studi su questa molecola devo essere assolutamente approfonditi, “poiché potrebbe essere utilizzata, da sola o in associazione, per nuovi approcci terapeutici per diversi disturbi”.
ANTINFIAMMATORIO E ANTIOSSIDANTE
Già diversi studi precedenti hanno indagato gli effetti antinfiammatori della cannabis per trattare le patologie intestinali, ma i ricercatori hanno evidenziato che “un’analisi di sottogruppi ha suggerito che nella colite sperimentale, il CBG ha causato la maggiore riduzione dell’attività”.
Per quanto concerne l’attività ossidante invece, gli studiosi hanno confermato che quella del CBG “è paragonabile a quella della vitamina E“. Inoltre il cannabigerolo “aumenta l’attività ossidante e può funzionare efficacemente nel ridurre i radicali liberi per migliorare l’attività antiossidante cellulare”.
ANTITUMORALE
I ricercatori iniziano spiegando che “gli effetti del CBG sono stati misurati su diverse linee cellulari tumorali”.
Ne è stata studiata l’attività antitumorale contro le cellule di carcinoma epitelioide orale umano. E “in questi esperimenti in vitro, il cannabigerolo ha mostrato una proprietà antitumorale contro le cellule di melanoma cutaneo con attività significativa”.
È stato scoperto che il cannabinoide è “efficace contro il cancro al seno nella linea cellulare umana MDA-MB-231 e antagonizza la proliferazione della linea cellulare iperproliferante di cheratinociti umani”.
Inoltre, viste le sue capacità di ridurre l’infiammazione intestinale sperimentale, potrebbe limitare il rischio di sviluppare il cancro al colon retto (CRC), che è considerevolmente più elevato nei pazienti con colite ulcerosa”.
“Il glioblastoma è un tumore al cervello aggressivo, con un’incidenza crescente – sottolineano i ricercatori – Si è scoperto che il CBG, come avviene con il THC, rallenta la progressione di questo tumore e inibisce l’invasione delle cellule di glioblastoma”.
NEUROPROTETTIVO
“Gli effetti neuroprotettivi del CBD e del CBG sono stati confrontati in esperimenti che simulavano lo stress ossidativo e la neurotossicità come si verificano nelle patologie neurologiche nei ratti.”
I risultati hanno suggerito che: “Il CBG e il CBD esercitano un’attività antiossidante negli astrociti esposti al perossido di idrogeno e ripristinano il contenuto di serotonina nella corteccia”.
ANSIOLITICO
Come dimostrato negli esperimenti in vitro e in vivo, il cannabigerolo “agisce come un antagonista 5-HT1A. Per questo motivo può essere responsabile degli effetti ansiolitici della cannabis”.
RIDUCE LA PRESSIONE INTRA-OCULARE
Infine, dopo aver esaminato gli effetti del THC e del CBN, i i ricercatori che hanno concluso che “Poiché il CBG non ha prodotto queste tossicità, è evidente che l’effetto ipotensivo oculare ottenuto con questo cannabinoide può essere distinto sia dagli effetti avversi centrali che oculari associati alla cannabis”