Ben Harper & The Innocent Criminals Live – Roma 2006
Dopo anni di lunga attesa finalmente, in occasione dell’uscita dell’ultimo disco “Boths side of the gun”, è arrivato a Roma Ben Harper. Nato a Claremont (California) nel 1969, il cantante/chitarrista (uno tra i pochi al mondo a suonare la lap slide guitar) ha all’attivo ben 8 album tutti portatori di una fusione di generi, tratto distintivo di Harper, che spaziano dal Folk al Gospel, dal Reggae al Rock, dal Soul al Blues fino ad arrivare al Funky. Gran parte della sua fama è frutto del passaparola dei fans, infatti è solo dall’uscita di “Diamonds on the inside” che è passato da un pubblico di nicchia a spopolare nelle radio di tutto il mondo con il singolo “With my own two hands”. Spalleggiato dalla sua ormai storica band “The Innocent Criminals” e dall’alternarsi di musicisti di alto livello, ha emozionato milioni di persone nei numerosi concerti tenuti dal 1992 ad oggi. Il 13 ottobre hanno aperto le danze i Piers Faccini, trio interessante e, a nostro modesto giudizio, degno della serata.
Il live di Ben è iniziato con il suo più celebre singolo fuso con l’ormai inseparabile “War” di Bob Marley. La fitta scaletta, ben equilibrata tra i brani dell’ultimo disco e quelli più datati, ha raggiunto l’apice delle emozioni quando l’artista, lasciando da parte il microfono ed invitando il pubblico a rimanere in silenzio, con non poche difficoltà, ha eseguito un solo vocale in chiave soul-gospel meritandosi ben quindici minuti di applausi del pubblico in delirio e lacrime.
A metà concerto il percussionista Leon Mobley si è scatenato in un assolo di djambe in “Burn one down”, inno alla decriminalizzazione della Cannabis: “l’erba è un regalo della terra e ciò che proviene dalla terra è un prodotto di Dio e allora prima di rifiutarla provala e vedrai che è una benedizione e non un danno…”. Consiglio seguito dalla maggior parte del pubblico visto che tutta la serata è stata accompagnata da un gradevolissimo aroma di ganja. Anche il bassista Juan Nelson ha dato spettacolo cantando e slappando con un groove funky micidiale.
Il finale ha coinvolto tutto il pubblico con il messaggio di speranza di “Better way”. Insomma, Harper e compagni ci hanno saputo di nuovo regalare più di due ore filate di “positive vibrations”.
Official web-site: www.benharper.net
Michael & Sara