Belgio: il sindaco di Bruxelles vuole legalizzare la cannabis
Philippe Close, sindaco di Bruxelles e vicepresidente del partito socialista, chiede un dibattito nazionale sulla legalizzazione
Legalizzare la cannabis puntando sui benefici sociali di questa operazione e favorire la lotta al grande spaccio di droghe pesanti. È la visione di Philippe Close, sindaco di Bruxelles e vicepresidente del partito socialista del Belgio, in un momento in cui nella città si sta vivendo una recrudescenza di scontri armati tra bande criminali.
“Nel partito socialista”, ha sostenuto in un discorso riportato da Rtbf “pensiamo che la cannabis debba essere legalizzata e anche la sua distribuzione organizzata come avviene in Canada e in diversi stati americani”.
Come? Procedendo per gradi a partire da un dibattito nazionale sul tema che prenda in considerazione l’ipotesi di “togliere la cannabis dalle mani della polizia”. Secondo il sindaco infatti escludere la cannabis dall’azione di polizia consentirebbe alle forze dell’ordine di concentrarsi sui grandi trafficanti e sull’ingresso di droghe pesanti nel Paese, come l’arrivo massiccio di cocaina attraverso il porto di Anversa.
LEGALIZZAZIONE DELLA CANNABIS IN BELGIO: LA VISIONE DI CLOSE
Se attualmente in Belgio l’uso di cannabis è depenalizzato così come il possesso fino a 3 grammi da parte degli adulti, il prossimo passaggio dovrebbe essere quello di “pensare alla distribuzione della sostanza determinando come ottenerla”. “Attualmente”, ha continuato, “criminalizzare tutto questo significa mettere alcuni dei nostri giovani nelle mani di reti criminali e ci sono molte famiglie che si trovano ad affrontare questo problema”.
Il punto di partenza infatti è che l’unico modo per affrontare il problema degli stupefacenti è la repressione, un modello che ormai è evidente che non funzioni.
Philippe Close afferma infatti di voler affrontare le dipendenze in modo “sociale e sanitario”, senza concentrarsi esclusivamente sulla repressione. “Perché le persone fanno uso di droghe? Come si cura questa dipendenza? Come possiamo lavorare con questi giovani?”, chiede, “Abbiamo aperto una sala di consumo a basso rischio nella città di Bruxelles. Siamo stati i secondi dopo Liegi a farlo.
Quindi lavorare innanzitutto sulla prevenzione e sul follow-up, sostenendo seriamente il settore associativo. “Il fenomeno della droga solleva domande sul nostro rapporto con la società. Negli ultimi 10 anni, il problema della droga è stato affrontato esclusivamente con la repressione, mai con la prevenzione e il monitoraggio. Non funziona”.
Philippe Close vorrebbe inserire la questione nell’agenda politica prima delle elezioni del 2024. Nel frattempo i rappresentanti di Germania, Olanda, Lussemburgo, Malta hanno tenuto un incontro storico per discutere della legalizzazione a livello europeo. Chissà che al prossimo non partecipi anche il Belgio.