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Belgio: si apre il dibattito sulla legalizzazione

Nel Paese che confina con Olanda, Germania e Lussemburgo si è aperto il dibattito sulla legalizzazione della cannabis

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In Europa non c’è ancora un Paese che abbia davvero legalizzato la cannabis, ma nonostante questo l’effetto domino dovuto alla volontà della Germania di andare in questa direzione, non accenna a fermarsi. È ad esempio il caso del Belgio, dove il vice primo ministro Pierre-Yves Dermagne si espresso chiaramente a favore della cannabis legale.

IL BELGIO ACCERCHIATO IN EUROPA

Il Belgio confina a sud est con il Lussemburgo, secondo Paese europeo ad aver reso legale l’autoproduzione di cannabis e il suo consumo, a est con la Germania, che vuole implementare la legge su autoproduzione e cannabis social club entro fine anno, e a nord con l’Olanda, da sempre permissiva nei confronti del consumo di cannabis.

IL DIBATTITO NEL PAESE

Pierre-Yves Dermagne è il primo politico che è uscito allo scoperto con un’intervista alla testata De Morgen, sottolineando che la legalizzazione della cannabis è una questione di buon senso.

Facendo riferimento alla posizione geografica del Belgio il politico sottolinea infatti che “In tre su quattro questo è già successo oggi”, ha detto il socialista. “Non penso che abbia senso continuare a chiedere alla nostra polizia di perseguire all’infinito i consumatori di cannabis e metterli in prigione. Quella repressione non funziona”.

L’obiettivo è quello di un mercato regolamentato per “Poter organizzare la coltivazione e la vendita. Per generare entrate anche per lo Stato”, spiega sottolineando che l’Università di Düsseldorf ha stimato che il beneficio della legalizzazione per il governo tedesco ammonta a 4,7 miliardi di euro all’anno. “In Belgio si ritroverebbero circa 660 milioni l’anno, anche attraverso accise come su alcol e tabacco. Soldi che possono servire alla polizia, alla giustizia e alla prevenzione”.

Nel frattempo il partito liberale MR che governa nella coalizione di maggioranza con i socialisti, si è detto possibilista per voce del presidente del partito Georges-Louis Bouchez, mentre un netto “no” è arrivato dal partito di opposizione di estrema destra Vlaams Belang.

*Foto di copertina di Chris Liverani su Unsplash



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