Basta polizia nelle scuole. Studenti di Como manifestano contro i continui blitz antidroga
“Invece di cercare di combattere il narcotraffico nei luoghi dove veramente è possibile combatterlo, nel XXI secolo ancora si preferisce entrare con i cani antidroga nelle scuole, a perquisire studenti minorenni per punirli in maniera spropositata, compromettendo anche seriamente il loro futuro”.
E’ questo il testo del volantino distribuito dall’Unione degli Studenti della Lombardia dopo la nuova ondata di blitz dentro agli istituti scolastici alla ricerca di droghe tra gli studenti. Evidentemente esasperati dalle continue incursioni, che già lo scorso anno portarono alla sospensione di 18 ragazzi, gli studenti hanno proclamato per domani 23 aprile un’assemblea pubblica per “discutere del tema e fare un atto di denuncia pubblica per chi continua a voler più repressione e controlli nelle scuole”.
La presa di posizione degli studenti lombardi arriva al culmine di un anno scolastico che sta facendo segnare livelli forse mai raggiunti di controllo e repressione nelle scuole italiana. Sempre più spesso si legge, infatti, di blitz condotti da agenti che con l’utilizzo di cani antidroga perquisiscono bagni, aule, cortili scolastici e pullman pieni di alunni in partenza per le gite d’istruzione. Operazioni che, come sottolineato dagli studenti di Como, spesso hanno il solo risultato di provocare sospensioni e bocciature agli studenti, anche solo per il possesso di un grammo di droghe leggere.
Questi tipi di interventi – che spesso sono richiesti dagli stessi direttori d’istituto – sembrano utili solo ad alimentare una retriva e sbagliata idea di sicurezza e tutela dei minorenni. E’ infatti ovvio che, anche per un adolescente, non vi è alcuna difficoltà a trovare qualsiasi tipo di sostanza a scuola, al parco, o nelle piazze della propria città. Sicuramente più utile sarebbe l’attivazione nelle scuole di progetti di “riduzione del danno”, con l’obiettivo di spiegare ai ragazzi i rischi connessi all’utilizzo delle varie sostanze e le precauzione da adottare nel caso si scelga di utilizzarle. Non sarebbe niente di rivoluzionario, visto che si fa in molti paesi europei. Per questo quella l’assemblea promossa dagli studenti di Como rappresenta un’occasione importante per rivedere e ripensare la prevenzione nelle scuole, sperando che anche qualche adulto abbia l’umiltà di ascoltare.