Regno Unito: produttore di CBD fa causa al governo dopo un sequestro
Gli imprenditori chiedono 3,4 milioni di sterline di risarcimento per sequestro illegale
Ocean Development (Dorset) Ltd. e la società di vendita al dettaglio CBD Flower Shop Ltd, di proprietà di Shirley Anne Elizabeth Wood e di suo figlio Joshua Wood hanno fatto causa al governo del Regno Unito, in particolare al ministero dell’Interno, chiedendo un risarcimento di 3,4 milioni di sterline ipotizzando che la loro canapa sia stata sequestrata illegalmente.
L’IMPATTO SPROPORZIONATO DEI SEQUESTRI
Le aziende, come raccontato da Cannareporter, possiedono una licenza valida del Dipartimento per l’ambiente, l’alimentazione e gli affari rurali (DEFRA) per importare canapa da utilizzare nel tè e sostengono che la Border Force ha erroneamente classificato le spedizioni come droghe controllate, nonostante lo status legale della canapa ai sensi della legge del Regno Unito. Secondo la loro opinione il sistema progettato per combattere le importazioni illegali di cannabis ha un impatto sproporzionato sulle attività legali della canapa e del CBD. Un po’ come accade in Italia, dove il 99% dei processi si risolve in favore dell’agricoltore, che però, dopo mesi o in alcuni casi anche anni, deve buttare tonnellate di prodotto precedentemente sequestrato perché ormai diventato inutilizzabile.

Ora il ministero dell’Interno è accusato di violare i diritti umani e di causare danni finanziari significativi. I querelanti sostengono che i sequestri hanno violato il loro diritto al godimento pacifico dei loro beni e quindi chiedono 3,4 milioni di sterline di risarcimento, tra cui oltre 3,1 milioni di sterline per danni alla reputazione di CBD Flower Shop e ulteriori perdite per la canapa sequestrata e la reputazione di Ocean Development.
IL PRECEDENTE
Nell’aprile dell’anno scorso, in un procedimento simile, c’era stata una vittoria a metà. L’azienda Jersey Hemp aveva vinto la propria battaglia contro il ministero dell’Interno del Regno Unito, dopo che il governo aveva ammesso di aver vietato illegalmente all’azienda di importare prodotti CBD nel Regno Unito. Nonostante il governo abbia riconosciuto che la sua interpretazione dei regolamenti era troppo restrittiva e illegale, l’assenza di una decisione scritta del tribunale ha impedito che si creasse un precedente a norma di legge, lasciando aperta la possibilità ad altri processi come questo.