L’inarrestabile successo di Avventure nel mondo
Fu fondata negli anni Settanta e ancora oggi sposta in tutto il mondo gruppi di sconosciuti, con costi contenuti e poche comodità sull’onda dello slogan «niente turismo ma viaggiare»
La prima agenzia a proporre in Italia viaggi di gruppo tra persone sconosciute fu Avventure nel Mondo. L’idea, nata all’inizio degli anni Settanta, era di far incontrare persone sconosciute interessate a scoprire posti ancora inesplorati, spendendo il meno possibile e con un buon grado di improvvisazione e adattamento. Dopo più di cinquant’anni dalla sua nascita, il modello di viaggio di Avventure nel Mondo, nonostante la concorrenza di diverse agenzie di viaggio di gruppo che ne hanno replicato in parte la formula – parliamo di WeRoad, Vagabondo Viaggi o Evaneos -, continua a coinvolgere ogni anno circa 50mila partecipanti con una fama costruita più che altro sul passaparola sia in Italia sia all’estero.
Avventure nacque nel 1970 grazie a due amici, Vittorio Kulczycki e Paolo Nugari, con la passione per i viaggi. Inizialmente era un’associazione, poi divenne una società. Quando ci si iscrive a un viaggio dal sito dell’agenzia www.viaggiavventurenelmondo.it, si acconsente a spendere una quota base fissa che comprende i voli, i trasporti locali e l’assicurazione: tutte cose di cui si occupa l’agenzia sfruttando convenzioni di lunga data con le compagnie aeree e altre agenzie. Si mette poi in conto una cifra extra approssimativa per la cosiddetta cassa comune, con cui il gruppo pagherà gli alloggi, spesso modesti nell’ottica del risparmio, e tutto il resto una volta arrivato.
I soldi della cassa comune vengono affidati a un “tesoriere” scelto dal gruppo, che si occupa di rendicontare tutte le spese.
Una bozza dell’itinerario è già pubblicata sul sito e si basa sulle esperienze di viaggi precedenti, ma una volta formato il gruppo è libero, volendo, di cambiarlo a suo piacimento e in totale autogestione.
DIVENTARE COORDINATORE
Ogni gruppo di Avventure nel Mondo ha un coordinatore, una persona che fa da tramite tra i partecipanti e l’agenzia, ma non è una guida e non è detto che abbia già fatto quel determinato viaggio in passato, anzi, spesso è la prima volta anche per lui. Il coordinatore è un partecipante come gli altri che si prende l’impegno di studiare gli itinerari e i resoconti di viaggio fatti in precedenza che costituiscono un prezioso strumento per realizzare ed arricchire il viaggio, legge tutto il materiale a disposizione, propone bozze di itinerari e concorda con il gruppo le prime azioni organizzative. Non spetta a lui illustrare i monumenti o i siti, ma è un compagno di viaggio e un punto di riferimento oltre ad essere il tramite con l’agenzia in caso di emergenza, pur non essendone direttamente responsabile.
Non è pagato da Avventure nel Mondo per quello che fa, ma ha il vantaggio di non pagare la propria quota base. Una opportunità non da poco per viaggiare gratis che si aggiunge alle altre possibilità che abbiamo già illustrato nel nostro articolo “Viaggiare gratis è possibile” sempre disponibile sul sito di Dolce Vita. Per diventare coordinatore di Avventure, ad ogni modo, bisogna aver alle spalle almeno tre viaggi con loro.
UN MODO DIVERSO DI VIAGGIARE
Come si legge sul sito, se decidete di viaggiare con Avventure nel Mondo dimenticate di essere clienti, «noi vi forniamo gli strumenti minimi per realizzare un viaggio e vi invitiamo a una totale condivisione delle difficoltà, delle modalità di realizzazione, nello spirito di profonda disponibilità e di collaborazione sia verso il coordinatore, sia verso i vostri compagni di viaggio affinché oltre all’avventura di viaggio voi possiate trovare l’avventura umana che arricchisce la vostra esperienza. Il problema, la difficoltà obiettiva, la dura realtà locale, l’incontro e lo scontro con le popolazioni locali, sono tutti aspetti che vanno risolti con il contributo di tutti applicando quel concetto di autogestione che è parte integrante della nostra formula.»
Senza dubbio si tratta di un modo diverso di viaggiare perché la dimensione di gruppo – i partecipanti non superano mai i 20 individui – è esaltata ed è strumentale al successo del viaggio. Se condividete questa filosofia che oramai è consolidata da oltre cinquant’anni, siete pronti a vivere l’avventura secondo lo slogan «niente turismo ma viaggiare». Se al contrario avete forti dubbi sulle vostre capacità di adattamento e sul vostro spirito di collaborazione, allora meglio rivolgersi altrove.
A cura di Livia Mordenti