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Autoproduzione di cannabis: depositato il testo unificato per la coltivazione domestica

Pianta di cannabis
Ieri è stata una giornata importante: in Commissione giustizia, infatti è stato depositato il testo unificato per la legge che dovrebbe rendere legale la coltivazione domestica.

La proposta di legge nasce dall’unione delle due che erano favorevoli all’autoproduzione e quindi quella che vede come primo firmatario Riccardo Magi (Più Europa/Radicali) e l’altra che vede come prima firmataria Caterina Licatini (M5S) e da quella di segno opposto, proposta inizialmente con la prima firma di Riccardo Molinari della Lega.

Secondo Meglio Legale i punti principali del testo base sono i seguenti:

  1. Per il reato di produzione detenzione e spaccio (art 73) verrebbe introdotta la fattispecie di lieve entità, per punire meno severamente i casi meno gravi;
  2. Sarebbe consentita la coltivazione di 4 piante per uso personale;
  3. Cadrebbe anche la sanzione amministrativa (art 75);
  4. Se a commettere il reato di spaccio è persona tossicodipendente non è punita con il carcere ma con i lavori socialmente utili;
  5. Le pene sarebbero aumentate nei casi di associazione a delinquere, nei casi in cui il reato sia commesso nei confronti dei minori, e nel caso di reato commesso da chi è in possesso di un’autorizzazione a produrre per fini medici e di ricerca.

Il prossimo passaggio sarà quello degli emendamenti che i parlamentari della commissione potranno proporre prima di discutere le eventuali modifiche per arrivare all’approvazione di un testo finale che andrà votato. Una volta esaurita questa fase ci sarà il passaggio in aula. Intanto ne abbiamo parlato con Riccardo Magi, per capire cosa aspettarci.

Ieri è stato depositato il testo unificato, quindi quello che il relatore ha ritenuto di proporre alla Commissione dopo aver unificato le 3 proposte presenti. La mia valutazione è positiva perché è un passo avanti nell’iter di questo provvedimento e dall’altra recepisce tutti i punti che c’erano nella mia proposta e cioè una depenalizzazione significativa dei fatti di lieve entità e la completa non punibilità della coltivazione domestica ad uso personale, l’eliminazione delle sanzioni amministrative previste dall’articolo 75. Dall’impostazione della proposta leghista c’è un inasprimento delle pene di fronte ad alcune condotte, ad esempio quando i reati commessi sono nei confronti di minori o quando il reato è commesso da chi è in possesso di un’autorizzazione a produrre per fini medici e di ricerca“.

Secondo Magi, da adesso, “tutto il lavoro è politico. Già la prossima settimana dovrebbe esserci una discussione in Commissione sul testo e poi il voto per adottarlo come testo unificato, a quel punto si stabilisce il termine per gli emendamenti che possono essere presentati da tutti i gruppi e ci sarà la discussione vera e propria sui vari punti. Terminato questo processo, il testo andrà in aula“.

Servirà “una spinta politica perché il testo proceda. In questo momento in Commissione giustizia ci sono diversi provvedimenti che riguardano la riforma del processo e del codice di procedura penale,  quindi bisogna conservare uno spazio anche per questo provvedimento“.

Tra l’altro va sottolineato che la legge sulla coltivazione domestica risponde alle esigenze che anche in queste ora la ministra Cartabia ha annunciato, e cioè l’esigenza di non prevedere il carcere per le condotte di lieve entità. “Quando si dice una cosa del genere bisogna chiarire che stiamo parlando soprattutto di stupefacenti che in Italia portano al carcere per fatti di lieve entità, non parliamo certo di persone che rubano una mela al supermercato“.



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