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Autofiorenti, il ciclo di luce ideale

Tra le innumerevoli domande che affollano i pensieri di chi si cimenta nella stagione invernale con la coltivazione indoor, c’è sicuramente la scelta del ciclo di luce da dare alle proprie piante. Vediamo nel dettaglio come regolarsi con le autofiorenti

Primo piano di una cima di cannabis autofiorente

Ben ritrovati cari lettori, in questo nuovo numero tratteremo le varietà autofiorenti, molto spesso sottovalutate per il loro rendimento ma con le quali è possibile utilizzare diverse metodologie di illuminazione.

Le autofiorenti sono il sogno di ogni coltivatore di cannabis. Sono facili da coltivare, la maggior parte sono resistenti ai comuni fattori ambientali o biotici, crescono dal seme alla maturità in un tempo record di 7-12 settimane e possono essere coltivate in più cicli all’anno.

L’unica caratteristica che le distingue dalle varietà fotoperiodiche è la loro capacità di passare dalla fase vegetativa a quella di fioritura senza bisogno di oscurità. Passano automaticamente entro 20-28 giorni dalla germinazione. Poiché non sono piante fotoperiodiche, le autofiorenti possono crescere sotto quasi tutti i cicli di luce, ognuna con i suoi pro e contro. Tuttavia, qual è il miglior programma di illuminazione per le autofiorenti?

Se sei un coltivatore alle prime armi o è la prima volta che coltivi una varietà autofiorente, questa guida al programma di illuminazione autofiorente ti aiuterà a ottenere raccolti degni di questo nome in tempi relativamente brevi. 

A differenza delle piante di cannabis fotoperiodiche, gli esemplari autofiorenti non richiedono un cambiamento nel ciclo di luce (o fotoperiodo) per innescare diverse fasi della loro crescita. Ad esempio, una pianta di cannabis fotoperiodica rimarrà nella fase vegetativa, senza produrre fiori, se riceve 18 ore di luce e 6 ore di buio al giorno. Questo è noto come programma 18/6. Per farle produrre fiori, i coltivatori passano a un ciclo di luce 12/12, per rispecchiare i livelli di luce naturalmente in calo alla fine dell’estate, quando le piante di cannabis producono fiori nel tentativo di riprodursi prima dell’inverno.

La cannabis autofiorente, invece, non ha bisogno di questi segnali. Perché no? Perché le autofiorenti contengono genetiche ruderalis, una sottospecie di cannabis endemica della Siberia e dell’Asia centrale. Dati i lunghi, freddi e bui inverni e le lunghe giornate estive, la ruderalis ha sviluppato un “orologio interno” che determina quando entra nelle diverse fasi del suo ciclo di vita, indipendentemente dal fotoperiodo. 

Naturalmente, queste varietà di cannabis tendono ad essere basse e voluminose, con pochi rami, foglie a tre punte e internodi stretti. Tuttavia, con attente tecniche di incrocio, retroincrocio e stabilizzazione, è possibile ibridare piante fotoperiodiche con autofiorenti per mantenere i tratti migliori di ogni varietà. Quindi, dato che la luce non innesca la fioritura nelle autofiorenti, come dovresti impostare le luci quando si coltiva autofiorenti in indoor?

N.B. Quando si parla di cicli di luce per le coltivazioni indoor, normalmente si prende in considerazione un giorno fatto da 24h. La prima cifra indica le ore di luce che si vuol dare alla pianta, e il secondo numero rispecchia le ore di buio dedicate. (Es: 12/12 | 18/6 | 20|4 ecc…)

CICLO DI LUCE 12/12

Il programma di luce 12/12 viene utilizzato principalmente quando si coltivano piante fotoperiodiche e quindi non funziona bene per le loro controparti ruderalis. Affinché una pianta autofiorente prosperi in salute e produca raccolti abbondanti, sono necessarie non meno di 14 ore di luce al giorno. Con questa minima esposizione alla luce, puoi aspettarti piante piccole e rese inferiori alla media. 

Pro: 

• minori costi dell’energia elettrica;

• mantiene gli spazi di coltivazione più freschi;

• ti permette di coltivare autofiorenti insieme a varietà fotoperiodiche.

Contro: 

• opportunità sprecata per coltivare piante più grandi;

• rendimenti minori.

CICLO DI LUCE 18/6

Questo è il programma di illuminazione più diffuso per le autofiorenti tra i coltivatori di cannabis poiché consente alla pianta di riposare. Il periodo di riposo facilita la crescita sana delle piante facendoci risparmiare sui costi dell’elettricità. Questo ciclo è più adatto nelle zone dove il clima è caldo durante il giorno, e offre inoltre ottimi risultati. Purché se ne discuta, non sembrano esserci effetti negativi associati a questo ciclo di luce durante la fase vegetativa o di fioritura. Di conseguenza, le autofiorenti possono essere esposte a 18/6 dalla germinazione fino al raccolto, rendendo il lavoro ancora più semplice.

Pro: 

• grandi rendimenti;

• costo dell’illuminazione moderato;

• puoi coltivare autofiorenti e varietà fotoperiodiche nello stesso spazio di coltivazione (solo in fase vegetativa).

Contro:

• lo spazio di coltivazione potrebbe surriscaldarsi, quindi potenzialmente non adatto ai climi caldi.

CICLO DI LUCE 20/4

In questo caso la pianta riceve luce per 20 ore e riposa per 4 ore. Questo ciclo di luce fornisce condizioni di crescita ottimali per la pianta senza gravare troppo sulla bolletta elettrica.
20/4 è un programma relativamente nuovo che molti coltivatori hanno gradualmente incorporato nel loro percorso di coltivazione. Seppur le piante vengano sottoposte a uno stress iniziale, condizioni ottimali di coltivazioni come temperatura e umidità relativa possono giovare di gran lunga alla resa finale se combinati con questo ciclo di luce. Consigliato a chi ha avuto più esperienze con le autofiorenti. 

Pro:

• grandi rendimenti;

• crescita vigorosa.

Contro:

• maggiore assorbimento di energia e spese.

CICLO DI LUCE 24/0

Alcuni coltivatori ritengono che un ciclo di luce autofiorente di 24 ore migliori le rese in modo esponenziale. Anche se questo può essere vero o meno, lo svantaggio di questo programma è che non lascia spazio alla pianta per riposare. La costante esposizione alla luce porta a una crescita più rapida e la pianta raggiungeranno probabilmente la maturità una o due settimane prima. Tuttavia, ci si può aspettare una bolletta energetica molto elevata.

Sebbene sembri evidente che le piante possano gestirlo, non è chiaro se questa tecnica abbia qualche vantaggio. Molti coltivatori di cannabis sottolineano che anche le autofiorenti possono trarre beneficio dal riposo. I fautori del 24/0, d’altra parte, affermano che le loro piante se la cavano bene anche senza.

Finora, non si sa chi, e se qualcuno, abbia ragione in assoluto su questo dibattito.

Pro:

• alcuni sostengono che aumenti esponenzialmente le rese;

• massimizza la quantità di luce che riceve la tua pianta.

Contro:

• utilizza una grande quantità di energia, forse inutilmente;

• le autofiorenti non possono beneficiare di un periodo buio ogni giorno;

• può generare molto calore, a seconda della configurazione dell’illuminazione.

Le autofiorenti hanno bisogno dell’oscurità? In generale le piante sembrano godere di un periodo quotidiano di buio, anche breve. Le piante di cannabis fotoperiodiche richiedono assolutamente l’oscurità, per svilupparsi efficacemente durante il loro ciclo di vita. Anche una piccola quantità di luce al momento sbagliato può disturbare le piante fotoperiodiche.

Con le autofiorenti, però, non è così, in fin dei conti non è chiaro se traggano beneficio da un po’ di oscurità o meno.

Foto di piante di cannabis sutofiorenti

USA LA LUCE MIGLIORE PER LE AUTOFIORENTI: IL LED

Durante la fase vegetativa, le piante auto e fotoperiodiche sono esposte al meglio alla luce dello spettro blu e bianco. Ciò consente loro di far crescere foglie, rami, steli e radici che alla fine aiuteranno a mantenere i boccioli in posizione fino al raccolto. Le lampade fluorescenti e le luci a LED specifiche sono l’ideale entro le prime due settimane dopo la germinazione poiché le piante sono fragili.

Quando la pianta entra nella fase di fioritura, si consiglia una luce a spettro rosso o full agro in alternativa. 

Mentre puoi coltivare con successo autofiorenti sotto qualsiasi lampada da coltivazione decente, la luce migliore per le autofiorenti è a LED perché copre tutti gli spettri di luce, emette pochissimo calore e consuma meno energia rispetto alla maggior parte delle altre luci da coltivazione, un tratto allettante per i cicli di coltivazione in cui ci si appresta a dare molte ore di luce al giorno.

DIFFERENTE LUCE PER DIFFERENTI FASI 

Proprio come le piante prendono segnali dalla lunghezza della luce del giorno per determinare cosa dovrebbero fare, anche lo spettro disponibile fornisce loro segnali.

In primavera, il modo in cui il sole splende attraverso l’atmosfera terrestre si traduce in un’abbondanza di luce blu, con meno rosso. In estate c’è molta luce bianca brillante e lo spettro è il più vario. Arriva l’autunno, quando i giorni stanno calando, la luce rossa domina e il blu è in declino.

Muovendosi con questi cambiamenti, la pianta di cannabis si è adattata per corrispondere a questo ciclo. 

Per ottenere buone rese in tempi non troppo lunghi, il connubio autofiorenti/LED è un’ottima soluzione, basta cimentarsi e scoprire i vantaggi di ogni diverso ciclo di luce, bisogna pur sperimentare per riuscire nello scopo. Ciò che importa è avere la consapevolezza che qualsiasi stress o errore comprometterà la produzione finale, riuscire a far coincidere l’orologio biologico di una pianta con i propri interessi credo che sia quanto di più soddisfacente.

Non c’è artificio nella cannabis ruderalis, lei sa quando fiorire.



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