Contro-informazione

Attivista ucciso dopo aver denunciato i disastri provocati dalle coltivazioni di olio di palma

Un'immagine di Rigoberto Lima Choc
Un’immagine di Rigoberto Lima Choc
Si chiamava Rigoberto Lima Choc e non aveva ancora compiuto trent’anni. Due killer in motocicletta lo hanno affiancato e gli hanno sparato mentre si trovava al di fuori del Palazzo di Giustizia di Sayaxché per chiedere l’attenzione delle autorità guatemalteche sul rapimento di tre attivisti ambientali avvenuto il giorno prima.

Rigoberto Lima era uno dei volti più noti delle battaglie per l’ambiente in Guatemala, per primo aveva documentato e denunciato le devastazioni provocate dalle coltivazioni di olio di palma che da anni si stanno espandendo nel paese sudamericano. In particolare aveva denunciato le attività dell’azienda Repsa, che da anni deforesta le aree abitate dalle comunità indigene per installarvi coltivazioni di palma.

Il giorno prima dell’uccisione Rigoberto Lima era stato chiamato in tribunale a testimoniare sulle attività della Repsa lungo il Río de la Pasión, dove in seguito alle attività dell’azienda il fiume era stato gravemente contaminato da agenti inquinanti fino a rendere le sue acque non potabili e inadatte per la pesca, storica fonte di sostentamento per le comunità indios del luogo.

Il giorno seguente, durante una manifestazione contro le attività della Repsa stessa, tre attivisti sono stati sequestrati da una banda di personaggi a volto coperto. Rigoberto Lima Choc si è così recato insieme ad altri attivisti fuori dal vicino Palazzo di Giustizia per chiedere alle istituzioni di occuparsi del caso e li è stato raggiunto dai killer e ucciso.

L’International forests program dell’associazione Friends of the Earth ha lanciato una petizione per chiedere che venga aperta un’inchiesta, vengano individuati e perseguiti i responsabili. Si può firmare l’appello a questo link.



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