Arrestato il Re della marijuana: guidava una Bugatti progettata su misura e frequentava i party di Di Caprio
Aveva cominciato la sua brillante ascesa nel mondo dello spaccio poco più che ragazzino Jimmy Cournoyer. E a 34 anni gestiva un vero e proprio impero: la marijuana veniva coltivata in Canada con tecnica idroponica, e secondo la ricostruzione dei magistrati, camion gestiti dai membri della gang degli Hells Angels portavano le balle di erba a Montreal a botte di almeno 200 chili a carico. Da qui passano il confine con gli Usa dalla St. Regis Mohawk Reservation, una riserva indiana sul fiume St. Lawrence, dove gli stessi abitanti locali si occupavano del trasporto. I soldi incassati dalla vendita negli Usa venivano poi trasferiti dall’aeroporto di Teterboro, nel New Jersey, nella California meridionale, dove venivano investiti in cocaina comprata dal cartello messicano di Sinaloa. Il giro finiva con il ritorno della cocaina in Canada, dove era smerciata in strada dalla famiglia mafiosa dei Rizzuto.
MACCHINE DI LUSSO E PARTY ESCLUSIVI. Una sceneggituta che pare scritta riarrangiando la storia di George Jung raccontata nel film Blow con Johnny Depp. Jimmy Cournoyer, oggi 34enne, con i milioni di dollari ricavati dalla sua attività di re dello spaccio viveva una vita da star. La sua auto era una Bugatti fuori serie costruita apposta per lui e d’estate frequentava i party più esclusivi di Ibiza, dove è stato visto più volte in compagnia dell’attore Leonardo Di Caprio. Come moglie aveva invece scelto una modella di biancheria intima, la stessa che dopo il divorzio l’ha tradito mettendo la polizia di New York sulle sue tracce e ponendo fine alla sua vita da emiro della cannabis.
L’ARRESTO IN MESSICO ED IL RIMPATRIO. E’ stata infatti l’ex moglie di Cournoyer a presentarsi nel 2007 in ufficio distrettuale della Drug Enforcement Administration a Long Island, per raccontare che il suo ex era coinvolto in un grande giro di droga. Di qui sono partiti 5 anni di indagini. Nei giorni scorsi, avendo fiutato il pericolo imminente, Coutnoyer era fuggito in Messico, destinazione Cancun. Atterrando all’aeroporto ha però trovato gli agenti messicani ad aspettarlo per metterlo in manette. Gli agenti si sono poi occupati di incappuciarlo e rimetterlo a bordo di un areo che faceva il percorso inverso, consegnandolo così alle autorità statunitensi che nel frattempo avevano emesso nei suoi confronti un mandato di cattura internazionale.