Arrendetevi, Robocop è arrivato in città
“Vivo o morto tu verrai con me”. Credevamo Robocop impiegasse più tempo per uscire dallo schermo e diventare realtà, invece i robot-poliziotto stanno cominciando a pattugliare le strade. Non ancora in Italia, quindi c’è ancora un po’ di tempo per abituarsi all’idea. Comunque… “Seguitemi tranquilli o avrete problemi”.
A Miami e Dubai hanno già assunto un paio di squadrette e l’entrata in servizio dei robot poliziotti è prevista entro due anni. Hanno acquistato un modello molto avanzato della Knightscope, che non ha un aspetto umanoide, sembra più una supposta, e risulta ugualmente inquietante. È in grado di identificare una persona guardandola in faccia e confrontandola con il suo archivio dei “cattivi”. Legge targhe e badge, e se qualcuno lo tocca emette un sibilo che fora i timpani. Intanto ovviamente scatta un bel selfie con l’aggressore. Vede i movimenti sospetti anche di notte, sente le temperature, radiazioni, agenti chimici e virali, conosce il suo quartiere e capisce se sta per piovere.
Quanto costa? Poco più di sei dollari l’ora per ronde di 24 ore al giorno con brevi pause caffè. Alla portata di qualsiasi piccola municipalità europea che non ama gente strana in giro, ma per il momento non ha il porto d’armi. Robocop serve anche per mantenere in servizio personale invalido, sull’orlo della pensione o della crisi di nervi: il poliziotto umano con difficoltà motorie può muovere con il joystick il suo alter ego meccanico e intimidire , come e più di prima, l’automobilista o il viandante indisciplinato.
A Kinshasa, l’associazione delle donne ingegneri del Congo ha progettato e messo in strada una versione meno evoluta del Knightscope ma ugualmente efficace nel bloccare gli automobilisti, appioppare multe e fare attraversare i pedoni. L’aspetto dei robot poliziotto è volutamente un po’ terrifico e pare che in sua presenza le persone diventino più docili rispetto a quando si trovano di fronte poliziotti umani, che si presume abbiano pur sempre una mente più ragionevole rispetto a una piastra di microchip. La simpatica polizia di Dubai rassicura sul fatto che i loro Robocop non saranno violenti, anzi sapranno dialogare con cittadini e turisti, fornendo informazioni e magari divertendo i più piccini con qualche trucchetto.
Perquisizioni personali non riescono ancora a farne ma l’odore lo possono sentire e diventano sempre più agili e capaci di muoversi come gli umani, salvo malfunzionamenti. La cosa può preoccuparci, ma in fondo cosa ci fa pensare che sia più probabile un guasto occasionale nel computer di Robocop piuttosto che nel cervello di un poliziotto umano vero? L’unica differenza sta nel fatto che a volte i poliziotti possono preoccuparsi di passare guai a causa dei loro eventuali abusi di potere, mentre Robocop non teme né sanzioni disciplinari, né aule di tribunale.
E quando ci sono tanti umani contro un solo robot? In questo caso viene in aiuto l’aviazione. La Desert Wolf ha cominciato la produzione di Skunk Riot Control Copter (no quella Skunk lì, un’altra). Droni antisommossa equipaggiati con sparapalle di vernice, blu o rossa per macchiare i cattivi o i molto cattivi. Se poi in mezzo alla folla ci sono i cattivissimi, la Skunk li può mitragliare con 80 palle di peperoncino al secondo, per un totale di 4.000 palle.