Approvato in Colorado il primo sistema bancario che facilita l’industria della cannabis
Il legislatore dello Stato del Colorado ha definito un quadro normativo sperimentale entro cui gli istituti di credito offriranno servizi bancari di base alle aziende del settore. E’ uno degli effetti della legalizzazione a livello anche ricreativo della marijuana nello Stato. Il nuovo sistema è una risposta alle recenti indicazioni del governo Obama in merito alle norme e ai requisiti di trasparenza per le istituzioni finanziarie che operano nel settore della cannabis. Ma facciamo un passo indietro.
Il 14 febbraio 2014 i Dipartimenti del Tesoro e di Giustizia emettono le linee guida per le banche che intendono offrire servizi al nuovo mercato legale della cannabis. La guida introdotta dall’amministrazione Obama è un ulteriore passo verso l’integrazione nel mercato e la regolamentazione di questa industria. Le conseguenti nuove politiche di repressione dei reati finanziari connessi alla cannabis dovrebbero orientare giudici e forze di polizia solamente verso gli operatori che non rispettano la guida. Secondo il documento emesso dall’amministrazione federale tramite il Financial Crimes Enforcement Network, le banche che intendono aprire conti correnti o concedere prestiti a un’azienda nell’industria della cannabis devono raccogliere e rendere disponibili informazioni sui prodotti venduti, sulle tipologie di clienti, su eventuali operazioni illecite compiute dall’impresa o dai suoi dirigenti. In particolare, le linee guida obbligano le banche alla denuncia all’autorità giudiziaria in caso sospettino transazioni illegali da parte dei clienti.
Banchieri timidi, Repubblicani nervosi
Purtroppo l’American Bankers Association si è affrettata a precisare che, pur apprezzando gli sforzi compiuti sul piano politico e tecnico, l’attuale illegalità a livello federale della cannabis non garantisce in alcun modo le banche dalla possibilità di indagini di polizia e quasi certe condanne. Insomma, i banchieri degli Stati “Cannabis friendly” sono allettati dal nuovo business, ma restano preoccupati e restii ad accettare clienti appartenenti alla filiera. Secondo Amanda Averch, della Colorado Bankers Association, «L’unica vera e duratura soluzione è una legge del Congresso». Intanto le aziende della cannabis riconosciute dalla legge statale continuano ad accumulare contante che forse sfugge al fisco ma sicuramente resta preda delle bande criminali.
Leggi e non solo linee guida
La voce delle istituzioni finanziare statunitensi sulla cannabis si accorda con quella di operatori che a volte non vantano un vissuto immacolato ma che sembrano avere la volontà di uscire dal nero e anche dal grigio. Alcuni funzionari pubblici fanno notare che ogni istituzione finanziaria potrà valutare il rischio e decidere liberamente se accettare l’industria della Cannabis come cliente. Ma se in Colorado questa industria è supportata da entrambi i partiti politici, a Washington i Repubblicani chiedono sarcastici al Congresso se la guida sia da considerare come una bolla di approvazione federale per un’attività svolta in gran parte fuori dalla legge.
La soluzione? Cooperative verdi
In risposta all’interrogazione Repubblicana, le linee guida del governo vengono confermate il 29 aprile dal Segretario al Tesoro Jack Lew. Via libera. Lo stato del Colorado chiama oggi il Congresso e la Fed a valutare il primo sistema mondiale di servizi bancari per l’emersione di un mercato finora ai margini della legge. Una rete di cooperative di credito saranno autorizzate a livello statale anche se prive dei requisiti federali in merito, ad esempio, all’assicurazione dei depositi. Queste “co-op” forniranno servizi bancari convertendo dollari al profumo di marijuana in precedenza rifiutati dal cassiere in flussi digitali di denaro, puliti e tassabili. Politici, imprenditori e cittadini del Colorado stanno sfidando il governo centrale su un esperimento finanziario, industriale e sociale di vasta portata e con esiti ancora incerti visto che le autorità federali potrebbero ancora opporsi al progetto e bloccare sul nascere l’attività delle co-op. Questa incertezza non ha fermato lo stato di Washington, che sta preparando una legislazione del credito alla cannabis su modello del Colorado in vista della legalizzazione per usi ricreativi prevista per l’estate 2015.
Stefano Mariani