Oro illegale estratto in Amazzonia, le Big Tech conniventi con raffineria italiana
Amazon, Apple, Google e Microsoft avrebbero acquistato da Chimet 385 milioni di euro in oro, per buona parte estratto in zone protette
La polizia brasiliana sostiene che alcune raffinerie che operano nel paese, tra cui l’italiana Chimet, avrebbero venduto ad Amazon, Google, Apple e Microsoft dell’oro estratto illegalmente nella foresta pluviale amazzonica. Le quattro big tech più importanti annoverano Chimet tra i propri fornitori e usano piccole quantità del prezioso metallo per costruire la circuiteria dei loro device elettronici.
Secondo i documenti della polizia raccolti dal quotidiano locale Reporter Brasil e ripresi da Reuters, Chimet avrebbe acquistato milioni di dollari in oro dalla brasiliana CHM, che a sua volta lo avrebbe estratto da miniere illegali nella zona protetta. CHM a sua volta sostiene che l’oro è stato legalmente acquisito.
Le miniere illegali e senza regolamentazioni sono un problema enorme in Amazzonia, a causa anche del supporto ben poco celato che hanno ottenuto dal 2019 quando Jair Bolsonaro è salito al potere. Oltre a distruggere l’ambiente, riversano nelle acqua quantità ingenti e pericolosissime di mercurio. Gli scontri tra indigeni e minatori sono un altro grande problema, che sfocia spesso in violenza e ha causato già diverse morti.
Secondo l’Instituto Escolhas, un’associazione brasiliana che si occupa di sostenibilità ambientale, sotto il governo di Bolsonaro sono state prodotte 84 tonnellate di oro illegale, il 23 per cento in più rispetto ai due anni precedenti e quasi la metà del totale delle esportazioni del metallo da parte del Brasile.
Le investigazioni su Chimet sono iniziate nel 2021, e da allora l’azienda italiana sostiene di aver interrotto i rapporti con CHM. Tuttavia, prima di quel periodo la raffineria, in un periodo che va dal 2015 al 2021, avrebbe comprato da CHM l’equivalente di 385 milioni di euro in oro. Bisogna notare che Amazon, Google, Apple e Microsoft hanno nel mondo più di cento fornitori d’oro per i loro prodotti.
Le risposte ufficiali delle aziende coinvolte non sono particolarmente convincenti: solo Apple, tra le quattro, ha ribadito con forza di non avere rapporti con raffinerie che trattano oro illegale, e che rimuoverà qualunque di esse che sia coinvolta in denunce e investigazioni. Chimet sostiene che, dopo aver scoperto le attività di CHM, ha commissionato un controllo su tutti i fornitori e nell’aprile 2022 ha accertato che i minerali estratti non provengano da miniere illegali.
Si tratta di uno solo dei numerosissimi problemi ecologici e ambientali che attanagliano l’Amazzonia, tra incendi dolosi per creare spazi destinati alla coltivazione della soia e all’allevamento, riscaldamento globale e genocidio degli indigeni. Una ricerca dello scorso anno ha rivelato che la foresta amazzonica sta producendo più CO2 di quanta riesca ad assorbirne, facendo scattare un allarme che non si può più far finta di non sentire.