Appello al Ministro Grillo: «Manca la cannabis per i pazienti»
Oggi vi presento il caso di una bambina nata il 4 gennaio del 2012 che da pochi mesi dalla nascita inizia a presentare crisi epilettiche e inizia a girare per vari centri specialistici di neurologia nel nord Italia per trattare queste crisi.
Trattandosi di una forma di epilessia farmaco-resistente, la famiglia non riesce a trovare soluzioni con le terapie tradizionali che vengono normalmente utilizzate.
Si presenta da me nel 2017 e iniziamo un trattamento con un tipo di cannabis ad alto contenuto di CBD, insieme ai colleghi dell’Ospedale pediatrico Gaslini di Genova: la bambina sta da subito meglio, come testimonia l’elettroencefalogramma che mostra come l’attività elettrica cerebrale si sia modificata.
Una storia a lieto fine? Solo in parte, e qui voglio rivolgermi al ministro della Salute Giulia Grillo, che è mamma, che è un collega medico e ha l’onore di essere responsabile della salute per tutta la nostra nazione.
Mi rivolgo al Ministro per dirle che questi genitori stanno vivendo un dramma, perché hanno una bambina malata, che vedono stare meglio con la cannabis, ma devono fare i conti con la mancanza della stessa, continuando a girare per le farmacie per cercare di avere un minimo di scorta in casa e evitare di ripiombare nell’incubo delle crisi epilettiche della bambina.
Tutti i giorni ci sono proclami che dicono che abbiamo risolto il problema della cannabis, che finalmente ne viene importata e prodotta di più, ma non è vero nulla e abbiamo bisogno che lei intervenga perché ad oggi continua a mancare la cannabis per curare i pazienti.
L’altro dramma è quello dei costi perché, nonostante ci sia una norma che dice che la cannabis debba essere data gratuitamente a carico del servizio sanitario nazionale (l’emendamento sulla cannabis contenuto nel decreto fiscale di fine 2017 con l’articolo 18 quater, mai entrato in vigore, ndr), ci muoviamo a macchia di leopardo e ci sono regioni, poche, dove viene data a carico del servizio sanitario regionale, e altre dove i pazienti devono pagarla di tasca propria.
Mi rivolgo al Ministro affinché intervenga. C’è bisogno di aiutare questi pazienti e questi genitori che vivono dei drammi infiniti. Mi auguro che questo messaggio arrivi al Ministro, affinché possa attivarsi in modo concreto per risolvere questi problemi.