Antiplastic – Under Arrest
Passata l’estate, ci pensano il collettivo Antiplastic e l’etichetta Elastica Records, con Under arrest, a rinfrescare il panorama bass music in Italia. La band composta da Tuzzy, Donald Renda, Fede K9 e la vocalist Rayna ritorna sulle scene anticipando il sound del nuovo disco con “Make a Wish”. Dopo Not for sale, uscito nel 2013 e disco d’esordio per Antiplastic, la band si stacca dalle sonorità prettamente dub andando ad esplorare mondi vicini, incanalando il flusso dell’hip hop e del reggae fino a collidere con la drum’n’bass.
Il disco per l’appunto si apre con “Make a Wish”, traccia saldamente ancorata al concetto del dub tanto caro a Tuzzy e soci, ma che ad un certo punto fa capire l’andamento e la ricerca del sound all’interno di Under arrest; l’elettronica e la dubstep di soppiatto, sovrastano e rapiscono la linea originaria fatta di echi e delay secondo tradizione. A sorprendere però, sono sicuramente i featuring, uno su tutti quello con Dub Fx: con “Let me know”, le linee musicali si ammorbidiscono diventando a tratti sognanti, ma rimanendo saldamente ancorate ai concetti di urban music.
Tuzzy e soci parlano di “Under Arrest”, non solo dal punto di vista squisitamente musicale, ma come uno specchio dell’attuale società, affermando che: «Il disco racconta della situazione che stiamo vivendo in quest’epoca, in questa società: costretti in una gabbia da chi ci promette libertà, con subdole macchinazioni sociali e interi popoli annebbiati dall’illusione di poter governare il gioco».
a cura di Francesco Cristiano