Hi-Tech e web

Anonymous everything

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«La conoscenza è libera. Noi siamo Anonymous. Siamo la legione. Non perdoniamo. Non dimentichiamo. Aspettateci!» Con questo motto si presenta il collettivo di hacker “anonymous”, il termine è generico e si riferisce alle sottoculture di internet, in mancanza d’individui a cui far capo. Attivo già dal 2008 il collettivo di Anonymous si riconosce dai continui attacchi Ddos, Distribuited Denial of Service, un metodo efficace per non essere immediatamente individuati dalle autorità. Il gruppo in questione si è fatto “conoscere” dalla stampa internazionale, nel 2008, in seguito al progetto “Chanology”, ovvero la protesta contro la chiesa scientology. Lo scopo principale di questo collettivo è bloccare chi vuole impedire la libera informazione, in particolare nel web. Proprio come hanno fatto in Iran, in cui i tentativi del governo di limitare le informazioni sui tumulti sono falliti a causa loro che hanno creato un sito in cui era possibile la condivisione d’informazioni senza nessun tipo di censura.

Azioni simili sono state effettuate in Australia,Tunisia, Irlanda, Zimbabwe, Egitto e Italia. Infatti anche nel nostro paese non sono mancati attacchi informatici tra i quali quello al sito dell’Agcom, in seguito alla notizia di voler rimuovere i contenuti sul web considerati in violazione della legge, e al portale della camera dei deputati, che per un giorno intero è stato bloccato. L’attacco è stato documentato in tempo reale dall’account twitter anonitaly, finestra italiana ufficiale del gruppo Anonymous sulla rete. Non si può comunque dimenticare il sostegno che hanno dato questi anonimi ad Assange, fondatore di Wikileaks per favorire la libera circolazione di documenti sul web potenzialmente importanti e di pubblico interesse. Al collettivo, recentemente, si è unito anche LuizSec, un altro gruppo di pirati informatici con svariati obiettivi, ma che puntano sempre alla libera informazione contrastando il potere superiore politico.

L’operazione è stata chiamata “operazione Antisec” e non ha colpito solo portali italiani ma anche inglesi, americani e cinesi puntando soprattutto alle istituzioni governative e anticrimine. Nonostante i continui attacchi e da poco alcuni arresti in spagna e negli Stati Uniti, di alcuni componenti di questo collettivo, che non ha un limite ben definibile, stanno creando un social network Anonplus, una chiara storpiatura che richiama il nuovo prodotto del colosso Google, in cui nell’homepage si può leggere il comunicato ufficiale:“Questo progetto non durerà una sola notte e conquisterà molti di quelli là fuori che vogliono semplicemente un Internet migliore. Non saremo fermati da coloro che cercano di fare i troll o coloro che vogliono fermare la diffusione della verità.” Un movimento forte che ha creato, e crea ancora, molti disagi alle aziende prese di mira semplicemente perché la voglia di libertà è più forte di qualsiasi colosso. Di recente il gruppo di hacker ha sferrato il suo ultimo attacco al sito della polizia penitenziaria per protestare sulle condizioni disumane e il sovraffollamento delle carceri italiane, pubblicando il seguente comunicato:

Giorno a voi S.A.P.P.E.
Abbiamo pensato di farvi visita in questi giorni di calura estiva per esprimere la nostra vicinanza a tutti i detenuti in italia, troppo spesso vittime delle ormai arcinote lungaggini burocratiche e processuali, fenomeno tutto italiano e che fa si che vi siano nelle nostre carceri persone non ancora giudicate NEANCHE IN 1° GRADO e da ritenersi quindi INNOCENTI.
Oltre a ciò constatiamo con amarezza come le condizioni di vita carceraria siano insostenibili ed una vera ignominia per uno stato che si reputa non solo “civile” ma facente parte dei paesi firmatari di numerosi trattati contro la tortura;ebbene a nostro avviso le condizioni degradanti e svilenti della dignità umana in cui la stragrande maggioranza dei detenuti sono costretti a scontare la propria pena sono equiparabili a tortura.
Capitolo a parte richiederebbe poi quel tanto citato motto “Dura lex, sed lex” che adorna i nostri tribunali,e che appare sempre più difficile da prendere sul serio,visto come certe figure politiche che dispongono dei soldi o del potere necessari possono compiere pressoché qualsiasi reato restando impuniti mentre l’immigrato accusato di spaccio difficilmente riuscirà ad ever un trattamento equo.
In sostanza vediamo UNA MOLE IMPRESSIONANTE DI LEGGI MA LA GIUSTIZIA LATITA.
In questo bel sito siete soliti segnalare problematiche relative al vostro corpo di P.P.E
come la cronica mancanza di organico e altre lagnanze,noi oggi abbiamo voluto dedicare questo spazio ai detenuti a cui non viene offerta questa possi- bilità e che francamente patiscono ben di peggio che il vostro “stress e logorio da penitenziario”.
Come sempre ribadiamo che non abbiamo intenzioni eversive o terroristiche ma vogliamo semplicemente dare voce ai deboli ed agli oppressi. Concludiamo quindi augurandoVi buone vacanze sperando che i detenuti di tutta Italia apprezzino questo nostro piccolo gesto in loro supporto.

a cura di Acirne

 



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