Animali e cattività
L’argomento è ghiotto, ampio e stimolante; iniziamo con un po’ di etimo: cattivo = da captivus, prigioniero. Il parallelismo con le gabbie in cui gli umani “cattivi” vengono messi per proteggere la società civile sono un esempio chiaro e lampante di quanto sia poco lungimirante la nostra politica, intesa nel senso più ampio del termine, ma vorrei non limitarmi al confronto tra zoo e prigioni, vorrei scavare un po’ più profondamente negli strati dell’umana presunzione che ci illude di essere la razza superiore tra tutte quelle che popolano il nostro sempre più intasato pianeta (presto noi umani saremo 7 miliardi). Innanzitutto pensiamo alla nostra età biologica: 2,5 milioni di anni. Quella del pianeta è 4.540.000.000 anni. Gli squali credo abbiano 30 mln di anni. Questo per farci riflettere su quanto siamo davvero evoluti biologicamente. Tutti sanno che uno scarafaggio (che ha tra i 350 e i 295 milioni di anni) per esempio può sopravvivere un paio d’anni sotterrato senza bisogno di niente. Pensiamo a come sono fatti gli scarafaggi, che anche a me suscitano un po’ di schifo, ma se penso a come devono viaggiare le informazioni al loro interno c’è da sballare, sono pieni di quella roba bianca che connette tutte le loro parti e che fa viaggiare le informazioni in grado di renderli perfettamente funzionanti; non hanno bisogno di vestiti parrucchieri e dentisti e se ne fregano delle condizioni ambientali. Se ci pensiamo in quest’ottica, siamo davvero così evoluti? Ne abbiamo avuto il tempo? La natura non si può essere grattata la pancia per centinaia di milioni di anni! Qualche cambiamento deve pur averlo messo in atto! Cito Darwin: “L’uomo nella sua arroganza si crede un’opera grande, meritevole di una creazione divina. Più umile, io credo sia più giusto considerarlo discendente degli animali”. E ancora: “Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti.” Crediamo davvero che nella storia del pianeta che abitiamo siamo stati i più fighi? Fratelli, non v’è specie più simile al cancro, di quella umana per il nostro pianeta; rompiamo i coglioni a tutto e tutti, abbiamo con il nostro habitat il rapporto più perverso che si possa immaginare. Le altre specie non rompono un filo d’erba, se proprio non gli serve per mangiare! Vogliamo parlare del rapporto con i nostri cuccioli? Un cavallo per esempio, dopo poche ore che è stato partorito si alza in piedi e cammina, il cucciolo di uomo resta dipendente dai genitori per decine di anni. Vi sembra una specie evoluta? Io mi chiedo come abbiamo fatto a sopravvivere… sul fatto che non staremo qui in eterno ho davvero pochi dubbi!
Nessuna specie ha mai costruito prigioni per i propri simili, nessuna specie uccide membri che le appartengono con la fredda premeditazione che abbiamo noi… che teniamo incarcerato uno per venti/trent’anni prima di “giustiziarlo”.
C’è qualcosa di abnorme e macroscopico, che ci è sfuggito di mano Fratelli e che non vedo recuperabile, l’abbandono dei cani in autostrada è solo una pisciata nell’oceano di cazzate che abbiamo combinato e già questa cazzata è davvero così vergognosa da bastare di per se a rappresentare la nostra stupida arroganza.
Allego una foto di Nina… trovata in autostrada il 16 agosto dello scorso anno… l’unica femmina fedele che abbia mai avuto di fianco.