Anche Sydney brucia: sotto i nostri occhi le conseguenze dei cambiamenti climatici
Sydney sta vivendo i peggiori incendi della sua storia. Alcuni prevedono che ben 100.000 case potrebbero andare distrutte: 50 sono già state rase al suolo. Quattrocento scuole sono state chiuse, stessa sorte per i centri anziani.
I pompieri invitano alle evacuazioni di massa perché non c’è personale a sufficienza per salvaguardare tutti e tutto e in alcune zone potrebbe essere anche troppo pericoloso provare a intervenire. È stato chiamato l’esercito, con gli sciacalli che vanno rubando nelle case abbandonate.
Gli incendi in corso, al momento 57, sono catastrofici, favoriti da una temperatura di 37 gradi, da venti a 90 chilometri orari e da bassi tassi di umidità. La cenere è così abbondante che sembra di stare sotto una nevicata perenne. La luna è arancione. La qualità dell’aria nella vicina Brisbane è tre volte peggio che a Pechino.
Il Premier del New South Wales, lo stato di Sydney, ha dichiarato lo stato di emergenza. Sono arrivati rinforzi da Canberra, Adelaide, Hobart, Port Macquarie.
Nel contempo l’Australia sta registrando l’ennesima siccità record. Un’altra faccia dei cambiamenti climatici in un altro angolo del pianeta.