Anche l'Abruzzo dice SI al referendum contro le trivellazioni
Insieme a Marche, Molise, Basilicata, Puglia e Sardegna anche l’Abruzzo aderisce alla richiesta di un referendum abrogativo contro il “Decreto Sviluppo” e il “Decreto Sblocca Italia”, che prevedono la trivellazione petrolifera anche entro le 12 miglia dalla costa e autorizzano espropri per l’estrazione di idrocarburi.
Dopo il Consiglio Regionale del 24 settembre, il Coordinatore Regionale di SEL Abruzzo Tommaso Di Febo dichiara: «è positivo il voto favorevole di oggi del Consiglio regionale che ha approvato la richiesta di referendum per l’abrogazione dell’articolo 35 del decreto legge n. 83/2012, proposto dal coordinamento No Triv e A Sud e sostenuto da tantissimi altre associazioni.
Questo è un passaggio importante e fondamentale per continuare la battaglia contro le trivellazioni. Il Governo Renzi che ha scelto la strada della petrolizzazione con le decisioni assunte, oggi si trova di fronte ad un fatto nuovo, le deliberazioni delle regioni come l’Abruzzo, il Molise, la Puglia, le Marche, la Basilicata ed altre, che aprono la strada al referendum abrogativo dell’art. 35 del “Decreto Sviluppo”. Dopo le tante manifestazioni e iniziative di contrarietà alle trivellazioni che sono state organizzate in questi anni, si apre uno scenario nuovo dove i cittadini potranno dire la propria, attraverso il referendum, per impedire queste decisioni catapultate dall’alto da parte del governo».
Il responsabile nazionale Ambiente di SEL Marco Furfaro aggiunge «Il governo ora metta in campo una moratoria e blocchi ogni autorizzazione, non chiuda gli occhi di fronte al fatto che sono anche e soprattutto le maggioranze di centrosinistra a chiedergli di fermarsi. Se non lo farà, saranno i cittadini italiani con il referendum a fermare la svendita dei nostri mari alle multinazionali del petrolio».