Anche in Italia la polizia avrà la pistola “Taser”. Nel mondo ha già fatto 864 morti
Nel nuovo decreto legge intitolato “Disposizioni urgenti in materia di contrasto a fenomeni di illegalità e violenza in occasione di manifestazioni sportive”, è stata approvata nel più totale silenzio dei media una norma che autorizza anche le forze dell’ordine italiane a dotarsi in via sperimentale del Taser, la pistola elettrica di produzione americana, nonostante già dal 2007 sia stata classificata come strumento di tortura dall’Onu. Secondo un rapporto di Amnesty International, dal 2001 ad oggi, i morti accertati a causa delle scariche elettriche prodotte dal Taser sono stati 864 ed il 90% delle vittime era disarmata. La norma sul Taser era stata proposta alla Camera da un deputato di Forza Italia ed è stata appoggiata dal governo anche nel voto di fiducia del Senato (approvato con 164 sì e 109 no).
COME FUNZIONA LA PISTOLA ELETTRICA. Nonostante i dati e la presa di posizione dell’Onu contro il suo utilizzo, la pistola elettrica è ancora classificata come “arma non letale”, ed è utilizzata da decine di paesi nel mondo, compresi Usa, Canada, Regno Unito, Francia, Germania, Israele, Brasile, Grecia ed altri. Il Taser è una pistola dotata di generatore di corrente, che facendo pressione sul grilletto esplode due dardi carichi di corrente elettrica. Può essere utilizzata anche da una distanza di 5 o 6 metri e la scarica ha effetto anche se i dardi toccano i vestiti e non la pelle, a patto che entrambi colpiscano il bersaglio. La scarica agisce direttamente sui muscoli, facendo cadere a terra la persona colpita e stimolando contrazioni che generalmente la riducono in posizione fetale. Un’arma che secondo il report di Amnesty International non solo può causare infarti alle persone che hanno disfunzioni cardio-circolatorie, ma può anche provacere gravi danni (morte compresa) anche per il semplice fatto che la persona “taserizzata” cade all’istante a terra in modo violento. A renderla un’arma particolarmente pericolosa, secondo Amnesty, anche il fatto che percependola come non mortale, le forze dell’ordine tendono ad utilizzarla con eccessiva disinvoltura.
UNA LUNGA SCIA DI MORTE. Nel proprio sito internet la ditta produttrice della pistola elettrica, la Taser International Inc, sottolinea come la propria missione aziendale sia “Proteggere la vita e la verità”, mentre una finestra nella home del sito tiente in costante aggiornamente il conto delle vite che il Taser avrebbe salvato in tutto il mondo (per la cronaca sarebbero oltre 132mila), rilevati non si sa attraverso quale indagine. Naturalmente nessuna finestra tiene però aggiornato il dato sulle vite che proprio il Taser ha interrotto, come quella di un writer di 18 anni, colpito con una scarica elettrica da un poliziotto per arrestarlo mentre disegnava un graffito a Miami Beach, e morto senza aver più ripreso i sensi, o quella di Jarrel Grey, 20enne ucciso da una scarica elettrica sparata dal vice sceriffo di Frederick, nel Maryland, mentre l’ufficiale tentava di sedare una rissa. Sono solo due casi famosi, di una lista che viaggia ormai verso le mille vittime in tutto il mondo (senza calcolare quelle non accertate, visto che molti paesi hanno ben pensato di aprire al Taser anche le porte del mercato per i civili).
Nonostante tutti i casi ormai dimostrati in cui il Taser ha ucciso, e nonostante i rapporti dell’Onu il governo italiano ha scelto di seguire questa strada, ed a rendere ancor più grave la decisione vi è il fatto che la norma che ne prevede la sperimentazione sia stata approvata tramite voto di fiducia, e quindi bloccando la discussione in parlamento.