Amsterdam: vietato fumare cannabis nel Red Light District
Oltre al divieto di fumare cannabis in pubblico, Amsterdam ha annunciato una serie di politiche per limitare l'overtourism che mina il benessere cittadino
Amsterdam, nota come la città più ribelle d’Europa dove tutto è lecito è consentito, ha vietato il consumo di marijuana per le strade del Red Light District. La serie di provvedimenti, che si estendono alla vendita di alcolici e alla chiusura anticipata di bar e case del piacere, mirano a ridurre il turismo di massa e garantire ai residenti una serenità da troppo tempo messa da parte.
AMSTERDAM: NUOVE RESTRIZIONI SU CANNABIS E ALCOL
Con oltre 18 milioni di turisti che l’anno scorso hanno inondato le stradine di Amsterdam, i cittadini della capitale olandese, in particolare del quartiere a luci rosse, si sono a lungo lamentati con l’amministrazione pretendendo che il disturbo venisse al più presto limitato.
Tra le misure annunciate, volte a ristabilire l’equilibrio tra turismo e vita cittadina, salta all’occhio il divieto di fumare cannabis in pubblico, a cui si aggiungono i nuovi orari di chiusura per gli esercizi di ristorazione e gli appartamenti che ospitano la prostituzione legale.
Dal primo aprile, anziché alle 6 del mattino, le case del piacere chiuderanno alle 3. Stessa cosa per bar, caffè e ristoranti che abbasseranno le saracinesche non più alle 3 ma alle 2. Inoltre, non sarà permesso accettare nuovi clienti oltre l’1 di notte.
Dopo la vigente normativa che proibisce la vendita di alcolici dopo le 16 dal giovedì alla domenica, i negozi dovranno rimuovere dalle vetrine sia bottiglie che lattine applicando degli appositi pannelli per nasconderne la vista. A cui si somma, ovviamente, il divieto assoluto di consumare alcolici per strada.
Diederik Boomsma, presidente del partito dei Democratici Cristiani, si è detto entusiasta delle limitazioni sottolineando che “Sono anni che chiediamo di vietare il fumo di cannabis negli spazi pubblici. Certi giorni, non si può neanche passeggiare senza respirare l’odore persistente dei fumi, con zombie dagli occhi vitrei che barcollano”.
E ancora: “Amsterdam deve liberarsi dalla sua immagine di Walhalla del sesso e delle droghe a pagamento. Il nostro messaggio ai turisti: Benvenuto. Ma se vieni solo per sniffare, ingoiare o fumare droghe non farlo”, conclude Boomsma.
SI PREVEDE UNA POLITICA DI NON RITORNO
“I residenti del centro storico soffrono molto a causa del turismo di massa e dell’abuso di alcol e droghe in strada – ha dichiarato il Consiglio comunale – I turisti attirano anche gli spacciatori, che incentivano la criminalità e, soprattutto di notte, rendono il posto un luogo poco sicuro”.
L’overtourism che ha colpito Amsterdam ha reso invivibile il centro della città. I visitatori “fanno molto rumore, urinano per strada, vomitano e trattano il quartiere a luci rosse come un parco divertimenti, non come una zona residenziale con residenti bisognosi di pace e tranquillità”.
Secondo i media olandesi, quasi l’intero consiglio comunale appoggia le nuove disposizioni che fanno seguito ai precedenti sforzi, come il tentativo di vietare l’accesso dei coffeeshop ai turisti, per scoraggiare gli stranieri che valicano il confine olandese solo per “ubriacarsi, sballarsi e comportarsi male”.
“Una politica di non ritorno – afferma Sofyan Mbarki, assessore comunale della città di Amsterdam – per dissuadere il flusso di persone che visitano la città solo per droga, alcol e sesso”.
Infine, per aiutare a gestire i frequentatori della città, soprattutto nei fine settimana, sono stati assunti dei “padroni di casa“. È stato introdotto un sistema a senso unico e alcune zone del Red Light District possono essere all’evenienza chiuse completamente.
OLANDA: AL VIA LA PRIMA PRODUZIONE CONTROLLATA DI CANNABIS
Nel frattempo, anche se in Olanda la marijuana non è legale ma il suo consumo per gli adulti è depenalizzato, nel 2023 dovrebbe partire la prima fornitura di cannabis autorizzata dallo Stato in dieci città. Allo stesso modo, gran parte dei Paesi europei stanno cavalcando la cresta verde, preferendo la prevenzione alla proibizione, il lecito all’illecito, la salvaguardia alla repressione.