Amnesia, la “cannabis” che ti distrugge?
L'ennesima bufala dell'informazione italiana su un tipo di marijuana che spegnerebbe il cervello, l'amnesia!
Sui giornali hanno descritto così l’Amnesia: “la marijuana che ti spegne il cervello”, oppure “la cannabis con gli stessi effetti dell’eroina“, o della cocaina (come se fossero effetti facili da confondere).
Mentre, tanto per cambiare, politici alla Giovanardi e quotidiani reazionari come “il Giornale” hanno ben pensato di utilizzare la notizia come una nuova arma in favore della propria battaglia contro la legalizzazione della cannabis, con ragionamenti del tipo: se la marijuana è diventata così non si può certo distinguere tra droghe leggere e pesanti e parlare di legalizzazione è assurdo. Ma cosa sarebbe questa “Amnesia”?
UN CASO DI OMONIMIA
In commercio esistono dei semi di cannabis chiamati Amnesia, una tipologia al 70% sativa con percentuali di thc attorno il 20%, fenotipo della specie Silver Haze. “Si tratta di una varietà piuttosto forte – spiega Filippo Vona, gestore di alcuni importanti grow shop di Roma – caratterizzata da un bilanciamento ottimo tra i vari principi attivi, al punto che proprio con la varietà di semi Silver Haze viene prodotto il Bedrocan, cioè la cannabis terapeutica che viene prescritta ai malati”.
Non è chiaramente questa la marijuana con gli effetti delle droghe pesanti della quale van facendo terrorismo mediatico molti giornali in questi mesi.
L’AMNESIA SPACCIATA DALLA CAMORRA
L’Amnesia della quale parlano sarebbe cannabis mescolata con l’eroina, o con gocce di metadone, che a quanto raccontano le cronache è stata immessa all’interno del mercato dello spaccio illegale dalla camorra, a cominciare dalle periferie di Napoli, allo scopo di generare dipendenza tra i giovani e quindi creare un nuovo mercato e nuovi clienti.
Quindi parrebbe pacifico ragionare sul fatto che questa terribile marijuana di cui parlano, in realtà è appunto eroina o metadone, mescolata alla cannabis. E invece no: per i giornali mainstream è la prova che la cannabis può produrre dipendenza, overdose e danni cerebrali.
Insomma, sarebbe un po’ come se dopo il sequestro di una bottiglietta di acqua frizzante all’interno della quale è stata sciolta dell’Mdma i quotidiani anziché titolare sull’Mdma si mettessero a vaneggiare sui pericoli della nuova acqua frizzante modificata che genera lo sballo. Un assurdità? Evidentemente non per il sistema dell’informazione italiano!