Amazzonia: una petizione chiede che siano i popoli indigeni a deciderne il futuro
Se i popoli indigeni avessero peso sul futuro della foresta, allora l'Amazzonia sarebbe al sicuro. Ecco dove firmare la petizione che chiede di dare loro più potere
La foresta amazzonica ecuadoriana è in pericolo. Lo sfruttamento eccessivo dei giacimenti petroliferi amazzonici e l’annuncio di un nuovo piano governativo per raddoppiare la quantità di petrolio prodotto e aumentare significativamente l’attività mineraria nel paese sudamericano rappresentano una minaccia per la biodiversità e per i diritti delle popolazioni indigene in Ecuador.
Per questa ragione, Amazon Frontlines, ONG attiva nella protezione dei diritti delle popolazioni indigene e della biodiversità amazzoniche, ha recentemente lanciato la petizione “Who should decide” – sottoscrivibile online qui – per rilanciare il ruolo delle popolazioni indigene nella discussione sul futuro del Polmone Verde del mondo.
Obiettivo dell’organizzazione è convincere la Corte costituzionale ecuadoriana a riconoscere il diritto delle popolazioni indigene di porre un veto sullo sviluppo delle attività minerarie e petrolifere nella foresta amazzonica. Per troppo tempo i governi sudamericani hanno, infatti, ignorato la volontà degli autoctoni durante le trattative per l’espansione delle operazioni di estrazione di petrolio e di minerali rari in Amazzonia, una prassi che auspichiamo possa cambiare anche grazie alla nuova petizione.
Per ora le firme raggiunte sono già oltre 22.900, ma ogni contributo è fondamentale. La tutela della biodiversità e dei diritti delle popolazioni indigene non può più attendere, e la voce dei locali, da sempre in prima linea nella difesa della foresta amazzonica, deve essere ascoltata.
Firma anche tu la petizione e dai il tuo contributo per proteggere il Polmone verde più grande del pianeta.