Psiconauta

Alla scoperta di Eleusi e dei suoi misteri

Alla scoperta di Eleusi e dei suoi misteri

Il crescente interesse per l’universo psichedelico spinge inevitabilmente verso approccio tanto multidisciplinare quanto variegato alle varie anime e soggetti che danno forma, lungo un percorso collaborativo, verso quella che potremmo ben definire una sorta di “maturità psichedelica”. Prospettiva che poggia sul diffuso richiamo per la consciousness in senso lato e sul revival delle sostanze enteogene sia nella ricerca scientifica sia in ambito socio-culturale. Oltre ad altri filoni sparsi, tra cui quello mistico-spirituale e dell’immaginario fantastico, che (giustamente) vanno trovando sempre più spazio anche nell’ambito mainstream italiano. Anche se poi è ovvio che spesso le fonti originarie o i riferimenti d’attualità rimandano giocoforza a contesti e materiali di stampo anglosassone.

Tra questi ultimi stavolta la meritata apertura va a The Immortality Key: The Secret History of the Religion with No Name, librone di quasi 500 pagine di recente uscita negli Stati Uniti, curato da Brian Muraresku, laureatosi alla Brown University in latino, greco e sanscrito, nonché avvocato registrato alla New York Bar (nonché direttore dell’organizzazione Doctors for Cannabis Regulation). Una vera e propria avventura senza confini, avviata oltre 12 anni fa, per provare a documentare il ruolo svolto degli psichedelici nella nascita e nello sviluppo della civiltà occidentale per come la conosciamo. Ampio ovviamente lo spazio dedicato ai Misteri Eleusini, con tutti gli annessi e connessi, oltre alle attente incursioni nelle catacombe dell’antica Roma e nei documenti segreti del Vaticano, fino alle ultime sorprendenti rivelazioni dei chimici-archeologi dell’Università della Pennsylvania e del Massachusetts Institute of Technology.

Naturalmente questo viaggio tortuoso non poteva non prendere piede dal capostipite letterario occidentale sul tema, The Road to Eleusis, curato nel 1978 dagli illuminati pionieri Wasson, Hofmann e Ruck (apparso anche in italiano nel lontano 1996 presso Urra/Apogeo e purtroppo mai più ristampato). Su questa solida base, l’ampio ventaglio di aggiornamenti rivela la cospicua documentazione scientifica sull’uso rituale delle sostanze enteogene nell’antichità classica, oltre alla repressione voluta dall’Inquisizione nei confronti delle donne, bollate come “streghe” solo perché erano coloro che tradizionalmente amministravano questo “sacramento”, poi vietato dagli stessi padri fondatori del Cristianesimo e infine diluito nella cerimonia divenuta nota come Eucarestia. Con tono scientifico e affascinante, il libro procede poi a tessere assieme svariati percorsi sociali e indizi storici per illustrare prodromi e sviluppi di questa religione senza nome persa nella notte dei tempi, estendendo le indagini a temi, Paesi e culture assai diverse tra loro.

Incluso, passando all’ambito nostrano, il crescente interesse tra alcuni studiosi italiani per l’analoga ipotesi di “sciamanesimo occidentale”. Rimandando agli oltre mille anni in cui gli iniziati a quei Misteri Eleusini percorrevano i 21 km della Via Sacra, ancora oggi la Jera Odòs, che separa Atene dal santuario di Eleusi per celebrare Demetra (la Dea Madre-Terra oggi sfruttata e dilaniata da uomini voraci che hanno perso il senso della sua sacralità) e ricordare il lutto per la perdita della figlia Persefone, rapita da Ade (Plutone), dio della morte e del denaro. Ce lo ricorda il professor Riccardo Zerbetto, direttore del Corso di specializzazione in psicoterapia del Centro Studi di Terapia della Gestalt, che ogni anno ricalca personalmente quel medesimo percorso. È anche vero che nell’anno 396 quanto restava dei luoghi sacri Eleusini venne definitivamente spazzato via dalle orde ariane di Alarico, re dei Goti, e che il IV secolo vide la definitiva scomparsa di quel culto, come testimoniato da Eunapio, biografo di numerosi filosofi greci nonché appartenente all’ultima generazione di iniziati ai medesimi Misteri. Eppure, insieme alle evidenze archeologiche nel libro di cui sopra, non mancano le reminiscenze rituali sedimentatesi nella cultura contadina meridionale, in aggiunta alle “ipotesi psicoattive” intorno al Kikeon, ovvero la bevanda sacra dei misteri, alla sua composizione e alla sua diffusione in relazione al culto delle due Dee.

Lo conferma il lavoro del dott. Massimiliano Palmesano, ricercatore indipendente dedito soprattutto a folklore e storia delle religioni nell’Italia meridionale. Comunque sia, al di là di ogni congettura o di specifiche conferme sulla composizione chimica di quella pozione antica, è evidente come l’istituzione eleusina abbia influenzato nel profondo non solo il mondo greco ma gran parte della cultura mediterranea. Anche se, va ribadito, secondo altri antropologi l’idea per cui nell’antichità fosse diffuso (pur se in contesti rituali spesso segreti) l’uso degli allucinogeni risale piuttosto ai sentimenti utopici che hanno accompagnato la rivoluzione psichedelica degli anni ’50 e ’60, vista anche l’assenza di reperti chimici o prove inconfutabili (almeno finora) capaci di suffragare questa tesi. Non casualmente, va poi ricordato che Eleusi sarà la capitale culturale d’Europa 2023 (spostato dal 2021 causa COVID), occasione ideale per ampliare a approfondire al meglio questa rivisitazione in corso dei relativi Misteri.

Ciò rientra anzi nel variegato percorso verso la necessaria “maturità psichedelica” di cui sopra, rimarcando l’importanza di andare oltre il già noto ed evitando di cadere nel tranello di scommesse perdute in partenza. O di limitarsi a elucidazioni superficiali che non incantano quasi più nessuno, cercando adepti a destra e a manca verso quest’ondata di entusiasmo revivalista che oggi va per la maggiore. Non che non si debba essere ottimisti sulle potenzialità terapeutiche, sociali e culturali di queste sostanze, anzi, ma ancor meglio è addentrarci senza pregiudizi e occhi bendati nei labirinti innescati dal tutto, ragionando con distacco su usi ed effetti, rischi e limiti delle sostanze psicotrope. Da bravi psiconauti, ovvero “navigatori dell’anima, della coscienza”, l’approccio deliberato ma distaccato, affiancato da ampie dosi di seria documentazione e umile ricerca personale, sembra comunque il sentiero più appropriato e redditizio.

Alla scoperta di Eleusi e dei suoi misteri



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