Aleatico dell’Elba: tra i tesori dell’isola c’è un vino da meditazione
Nella splendida cornice dell’isola d’Elba, a mezza strada tra Portoferraio e Porto Azzurro, troviamo la Fattoria dell’Acquabona, che risale ai primi decenni del Settecento. Negli anni Novanta è stata rilanciata sotto la guida di tre amici agronomi (due milanesi e un toscano), che hanno applicato nuovi criteri per la coltivazione dei vigneti e per la vinificazione, in controtendenza con l’allora dominante trend di abbandono dell’agricoltura isolana.
Tra i vini assaggiati, vogliamo parlare dell’Aleatico dell’Elba, cavallo di battaglia della produzione enoica elbana: la produzione di questa DOCG, infatti, è consentita solo nel territorio dell’isola.
È un vino da dessert o da meditazione, non liquoroso, frutto di un intenso appassimento naturale delle uve, su graticci di cannette o nelle stesse cassette di raccolta, al calore del sole settembrino. La successiva maturazione nelle botticelle di legno può durare da alcuni mesi a due o tre anni.
Si presenta di colore rosso rubino molto intenso, con riflessi violacei. All’olfatto si nota grande concentrazione e intensità, con un profilo aromatico molto ampio, che va dal fruttato (amarena, marasca e prugna secca, frutti di sottobosco, confetture), al floreale (viola, rosa, genziana) allo speziato (chiodo di garofano, cannella, erbe officinali), al minerale (inchiostro, grafite) fino al ricordo, in chiusura, di cioccolato, cacao e zucchero a velo.
Un vino perfetto per allietare rilassate conversazioni di fine pasto, da solo o abbinamento con pasticceria secca e dolci al cioccolato.