Addio, Cranio Randagio
Da domenica mattina, Vittorio Andrei, aka Cranio Randagio, non è più tra noi.
Ci asteniamo da qualsiasi tipo di commento sui modi, sui perché e sui per come della sua scomparsa, non sono importanti, non fanno alcun testo e non sono minimamente rilevanti al fine di capire un personaggio e i suoi meriti artistici. Tutto quell’inutile gossip da portinaia lo lasciamo volentieri alle testate blasonate, quelle cha amano parlare dei festini e dei “rappers” dipingendoli come delle macchiette che fanno le corna in aria e hanno i pantaloni più grandi di quattro taglie.
Due sole cose, vorremmo metterle in luce. La prima è la più importante: un ragazzo di ventidue anni non è più con noi, e questo ci dispiace.
La seconda invece è di natura artistica.
Non poter più ascoltare un rapper talentuoso e originale, che di sicuro – pur non avendo seguito la classica gavetta dell’Mc – aveva iniziato ad affacciarsi alla scena con collaborazioni interessanti (leggi Squarta dei Cor Veleno) e rilasciato alcuni brani di indiscutibile valore (leggi Petrolio ) è di per se una perdita difficilmente accettabile.
Buon viaggio, Cranio Randagio