Contro-informazione

Addio a Silvestro Montanaro, il giornalista controcorrente che voleva un mondo più equo

Addio a Silvestro Montanaro, il giornalista controcorrente che voleva un mondo più equo

«Il vero giornalista entra nei palazzi del potere solo quando deve e sempre a testa alta. Rappresenta infatti la voglia di conoscenza critica della gente. Da quei palazzi quindi non accetterà mai ordini o facili verità. L’unico padrone di un giornalista infatti è il racconto veritiero e critico della realtà e il suo unico e vero editore sono i lettori e i telespettatori».

Basterebbero queste parole per capire perché sentiremo la mancanza di Silvestro Montanaro, uno dei più grandi giornalisti d’inchiesta italiani con cui abbiamo avuto l’onore di collaborare. Ora che non c’è più, ci restano i suoi libri, i documentari e i preziosi reportage.

Silvestro Montanaro ha iniziato la sua carriera giornalistica come corrispondente di Paese Sera e poi dell’Unità. In seguito ha lavorato per la Voce della Campania firmando inchieste su mafia, camorra, poteri politici ed economici. Nella sua carriera, parte in televisione anche al fianco di Michele Santoro, ha trattato di emigrazione clandestina, malasanità, debito estero dei paesi del sud del mondo, prostituzione e lavori minorili.
Ha viaggiato e raccontato il continente africano negli anni drammatici del genocidio ruandese, delle guerre in Sudan, del genocidio del Darfur; ha svelato e denunciato le piaghe dell’uso dei bambini soldato, degli stupri etnici come arma di guerra; ma soprattutto ha denunciato gli interessi economici colossali che si nascondevano dietro le guerre cosiddette etniche in Angola, in Sierra Leone e in Liberia.

I  suoi documentari hanno girato il mondo e accompagnato numerose campagne di verità e di difesa dei diritti umani, ma un nome su tutti viene in mente pensando a lui, quello di Thomas Sankara, il presidente del Burkina Faso, la cui storia Montanaro ha indagato e divulgato fino all’ultimo per risvegliare le coscienze.

Addio a Silvestro Montanaro, il giornalista controcorrente che voleva un mondo più equoFu proprio un documentario su “il più grande presidente del pianeta” a costargli le dimissioni dalla Rai nel 2013. “E quel giorno uccisero la felicità” fu il motivo per cui “C’era una volta”, programma in cui veniva data voce agli ultimi, raccontando una verità scomoda dietro l’altra, fu cancellato dal palinsesto di Rai3 e lui allontanato dall’azienda. Una perdita inestimabile per l’informazione in Italia.

Silvestro Montanaro ha scritto anche per Dolce Vita collaborando per alcuni anni con la nostra testata. QUI disponibili tutti i suoi articoli.

Grazie a Montanaro abbiamo conosciuto tante storie, tanti volti ai quali il giornalista ha saputo restituire voce e dignità. Diffonderle e darle seguito significa dare spazio a una voce libera e a un mondo più giusto.



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