Accuse ad Ornella Muti: la figlia Naike smentisce tutto
Da sempre il festival di Sanremo è sinonimo di polemica, e quindi anche quest’anno per proseguire con la tradizione le controversie non mancano, partite già con la contestata partecipazione di Drusilla come co-conduttrice. A pochi giorni di distanza ecco un’altra bomba lanciata proprio per innescare una nuova polemica, che questa volta vede protagonista Ornella muti, anche lei co-condutrice della nuova edizione.
Nello specifico si tratta di un articolo che esordisce con “L’erba di Sanremo è sempre più verde”, che punta l’attenzione sul fatto che Ornella Muti è anche presidente di un Hemp club, che si occupa di fare informazione sulla cannabis rivalutandola e fornire supporto ai pazienti che necessitano della cannabis terapeutica – che la famosa attrice produrrebbe e commercializzerebbe.
«L’associazione è senza scopo di lucro ma con l’obiettivo primario di aiutare i pazienti, offriamo inoltre la possibilità di acquistare alcuni prodotti (come olii etc.) da aziende partner, con una scelta abbastanza limitata, ma non commercializza la cannabis terapeutica e non la produce», ci tiene a specificare Naike quando la raggiungiamo al telefono smentendo di fatto i contenuti riportati nell’articolo. «Cerchiamo di diffondere informazioni corrette sulla cannabis raggiungendo più persone possibili – prosegue- e invitandole a sostenere la causa.»
«In Italia oggi non abbiamo nemmeno un vero centro per le cure alternative per le varie patologie, non solo quelle terminali, e il fatto che sia poco sostenuto questo tipo di terapia è allucinante. Vogliamo spingere molto sul lato medico.» ci aveva raccontato Naike Rivelli qualche mese fa.
In diversi articoli pubblicati dai media mainstream in molti si chiedono se la Rai conosce il progetto di Ornella, come a intendere che probabilmente se ne fosse stata a conoscenza avrebbe agito diversamente magari escludendo Ornella dal palco dell’Ariston. Ennesima dimostrazione del fatto che l’Italia non si evolve sulla questione cannabis, nonostante gran parte dei paesi d’Europa stanno legalizzando con grandi benefici economici e sociali.
Inoltre ad un certo punto nell’articolo viene citata la sorella, Claudia, che qualche mese fa è stata sottoposta agli arresti domiciliari per aver importato illegalmente Gbl (la droga dello stupro) dall’Olanda. Come se fosse un vizio di famiglia i giornali mainstream collegano l’interesse di Ornella per la cannabis, una cura medicinale, legale e regolamentata, in modo evidentemente forzato con una sostanza molto più pesante, illegale e sicuramente nociva.
A rincarar la dose – come se non bastasse – a queste polemiche si aggiunge anche la critica alla figlia Naike che spesso appare senza vestiti sui suoi canali social. Sicuramente un’osservazione fuori luogo e per nulla pertinente, probabilmente inserita per screditare la famiglia e far scoppiare la polemica. Una polemica tristemente sterile.