HipHop skillz

A$AP Rocky – Long.Live.A$AP (recensione)

longliveasapUno dei dischi più attesi dell’anno pubblicato in uno dei periodi peggiori dell’anno? Ebbene sì, dopo molteplici rinvii e diffusione clandestina del disco nel world wide web almeno un mese prima che uscisse, è arrivata l’opera ufficiale prima di Rakim (proprio così) Mayers alias A$ap Rocky. Il 15 gennaio è stata la data della release di Long.Live.A$AP: il giovanotto di Harlem lo scorso anno ha partecipato a diversi progetti, tra cui il tape del suo team A$AP Mob (nel quale, per altro, si è visto pochissimo), ha rilasciato i primi due singoli del disco, ovvero Goldie e la title track e sembrava fosse sul punto di pubblicare il lungamente atteso album già nei mesi scorsi. Dunque certificando e coronando l’anno d’oro della new school rap americana. Che, sia chiaro, nella persona di Kendrick Lamar, Schoolboy Q e Frank Ocean (ma anche nel pischello Joey Badass, il vero nome da tenere d’occhio per questo 2013) ha trovato dei prospetti di grandi rapper/singer, e non dei ragazzi stilosi capaci solo di settare il fashion trend del momento.

A$AP (che sta per Always Strive and Prosper, Assassinating Snitches and Police oppure Acronym Symbolizing Any Purpose…) ha dunque dato seguito al Live.Love.A$AP, il mixtape che poneva sulla mappa l’allora 22enne newyorkese come uno capace di veicolare un rap abbastanza scarno nei contenuti e nelle delivery, ma con notevoli attitudine e carisma. Il tape spaccava, proprio in quanto progetto non ufficiale, laddove una sanissima dose di ignoranza e di flow masticato è ben più auspicabile.  Diciamoci la verità: l’hype attorno al personaggio non si è creato solo grazie a Live.Love. Rocky è un personaggio tremendamente mediatico, che fa notizia perché palpa il culo di Rihanna agli MTV Awards e perché è uno strepitoso trendsetter nonostante vesta un deprecabile compromesso truzzo-fashion.

Non sono tutte grillz quelle che luccicano: è uno dei protagonisti del momento poiché è assolutamente nuovo. Ha un rapping personalissimo, che sciorina sornione su bpm bassissimi: si adagia fantasticamente nelle scure atmosfere dei beats, bagnati di elettronica e sfiorati dal dubstep. E sa venire fuori alla grande in qualsiasi sottobosco musicale si affaccino i suoi produttori.  Praticamente, le sensazioni del mixtape sono qui ampliate, con un pizzico di ambizione ed esuberanza in più: e se si conferma Clams Casino come fido producer, attenzione alle prove di Danger Mouse e… Skrillex, ovvero il sintomo di come Rocky sia voluto andare oltre, col disco. Il tutto filtrato da una personalità debordante ed una versatilità ora palese: si conferma poco propenso a trattazioni di livello, ma risulta sempre credibile (e addirittura divertente) anche quando si cimenta in sordide esposizioni di stampo sessuale. Spesso non rifugge da cliché e superficialità, anzi, ma è talmente efficace e carismatico che questi evidenti limiti passano in secondo piano. La forma, piuttosto che la sostanza: in fin dei conti, i due singoli fin qui pubblicati sono vere e proprie hit. Mediamente, il resto dei brani si standardizza si un buon livello: su tutte, Phoenix, la posse track 1 Train (Kendrick Lamar e Joey Badass in forma smagliante) e F**kin’ Problems. Un lavoro coraggioso, il suo primo disco ufficiale: niente di assolutamente profondo o che riecheggi particolare knowledge, ma sanissimo e ficcante rap ignorante. Se realmente questi ragazzi stanno settando i nuovi standard dell’hip hop Usa lo sapremo solo tra mesi, o anni, ma se questo è uno dei dischi più attesi ed importanti del momento, beh, c’è da riflettere.

___________________

Nicola Pirozzi



grafica pubblicitaria sponsor canapashop

SOSTIENI LA NOSTRA INDIPENDENZA GIORNALISTICA
Onestà intellettuale e indipendenza sono da sempre i punti chiave che caratterizzano il nostro modo di fare informazione (o spesso, contro-informazione). In un'epoca in cui i mass media sono spesso zerbini e megafoni di multinazionali e partiti politici, noi andiamo controcorrente, raccontando in maniera diretta, senza filtri né censure, il mondo che viviamo. Abbiamo sempre evitato titoli clickbait e sensazionalistici, così come la strumentalizzazione delle notizie. Viceversa, in questi anni abbiamo smontato decine di bufale e fake-news contro la cannabis, diffuse da tutti i principali quotidiani e siti web nazionali. Promuoviamo stili di vita sani ed eco-sostenibili, così come la salvaguardia dell'ambiente e di tutte le creature che lo popolano (e non solo a parole: la nostra rivista è stampata su una speciale carta ecologica grazie alla quale risparmiamo preziose risorse naturali). ORA ABBIAMO BISOGNO DI TE, per continuare a svolgere il nostro lavoro con serietà ed autonomia: ogni notizia che pubblichiamo è verificata con attenzione, ogni articolo di approfondimento, è scritto con cura e passione. Questo vogliamo continuare a fare, per offrirti sempre contenuti validi e punti di vista alternativi al pensiero unico che il sistema cerca di imporre. Ogni contributo, anche il più piccolo, per noi è prezioso. Grazie e buona lettura. CONTRIBUISCI.
grafica pubblicitaria sponsor plagron

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio