A Vicenza la destra si compatta contro il nuovo Cannabis Store: “è diseducativo e inneggia alla droga”
Può l’apertura di un negozio di prodotti legali derivati dalla canapa alzare un polverone politico ancora nel 2017? Almeno nella città di Vicenza la risposta è Sì. Qui l’apertura del negozio “Amsterdam cannabis store” nel centro della città ha provocato nella politica cittadina un vero terremoto, neanche si trattasse di un vero coffee shop sul modello olandese.
Il negozio fa parte di un marchio in franchising che negli ultimi mesi, sull’onda del fenomeno “cannabis light” sta aprendo decide di punti vendita in tutta Italia. Ovviamente al suo interno vengono venduti solo prodotti legali. Derivati tessili e di cosmesi a base di canapa, oltre che infiorescenze, cibi e bevande tutti rigorosamente autorizzati alla vendita e prodotti a partire da coltivazioni di canapa a basso contenuto di Thc, e quindi senza alcuna proprietà psicoattiva.
Neanche il tempo di sollevare la saracinesca e l’opposizione politica è partita all’attacco. Francesco Rucco, ovvero il candidato sindaco alle prossime elezioni per il centro-destra ha dichiarato: «Pensavo si trattasse di uno scherzo, ma invece è tutto vero. L’amministrazione non è in grado di controllare cosa succede in città», come se un negozio legale potesse essere vietato solo perché vende prodotti che non piacciono al sindaco.
Più forte ha gridato invece il solito comitato di cittadini di area fascio-idenditaria “Vicenza ai vicentini”, che in un comunicato ha addirittura sostenuto che l’apertura del canapaio «offende i cittadini che da anni combattono il degrado». Denunciando anche il fatto che lo store della canapa è sorto in una delle zone di spaccio della città, Campo Marzio. Anche l’assessora regionale al Lavoro della regione Veneto non ha potuto resistere alla tentazione di dire la propria, definendo il negozio «diseducativo e pericoloso».
E in tutto questo vociare politico non poteva certo mancare il classico “esperto” di dipendenze, tal Marco Mazzo, del Sert di Rovigo, definito dal Corriere del Veneto niente meno che uno dei massimi esperti di dipendenze in regione: «Non si dica che questi prodotti sono innocui – ha dichiarato – perché il concetto di legalità non basta per dire che una sostanza fa bene alla salute, altrimenti anche le sigarette farebbero bene».
In effetti come non dare ragione all’esperto: la canapa ricca di Cbd se fumata aiutata a rilassarsi e può contrastare una lunga lista di problemi di salute, mentre gli alimenti tratti dai suoi semi hanno il miglior bilanciamento tra Omega 3 e Omega 6 in natura. Proprio la stessa cosa di nicotina, catrame e additivi contenuti nelle sigarette. Come no.
In tutto questo la giunta al governo della città, guidata dal sindaco Achille Variati (Pd), ha ammesso che è tutto in regola e non si poteva impedirne l’apertura, ma lungi dal difenderla ha ammesso, per bocca dell’assessore Filippo Zanetti, che «il posto scelto per l’apertura non ci piace». Mentre – tanto per far capire al malcapitato imprenditore che aria tira per la canapa in città – solerti agenti della Municipale, inviati dal Comune, lo hanno immediatamente multato con una sanzione di 422 euro per non aver rispettato i termini burocratici previsti per l’esposizione dell’insegna.