Terapeutica

A 8 mesi e 80 anni d’età: due pazienti affetti da cancro “guariti grazie all’estratto di cannabis”

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Due storie diverse per l’età dei pazienti e per il cancro che li affliggeva, ma che hanno avuto lo stesso epilogo, grazie, da quello che raccontano, all’estratto di cannabis.

Della prima sono protagonisti Stan e sua moglie Barb, che avevano già dovuto combattere con il cancro in passato. Lei era riuscita a sconfiggere un cancro al seno mentre lui era riuscito a guarire da un linfoma non Hodgkin. Ma quando la malattia è tornata a bussare alle porte della loro esistenza, Stan era più vecchio e aveva creduto che fosse la fine. A quasi 80 anni gli è infatti stato diagnosticato un cancro al polmone che ha formato metastasi anche nel cervello. I classici trattamenti radioterapici sono troppo pesanti per il suo fisico perdeva peso, soffriva di atrofia muscolare, insonnia e mancanza di energia. In seguito ad un peggioramento i medici consigliano a Stan il ricovero in un ospizio anticipandogli una prognosi nefasta: secondo loro aveva due settimane di vita. La risposta di chi non si arrende arriva dalla figlia di Stan e da suo marito, che da qualche tempo si sta informando sulle possibilità terapeutiche della cannabis. La fortuna della famiglia Rutners è quella di vivere in California, il primo Stato americano in cui è stata legalizzata la cannabis per scopi medici. E così la medicina di Stan diventa l’estratto di cannabis, sotto forma di pastiglie ed estratto liquido. Nel gennaio del 2013, nei risultati della risonanza magnetica di Stan si può leggere: «Nessuna evidenza di recidiva della malattia». Il cancro era totalmente sparito sia dal polmone, sia dal cervello e Stan, che oggi è tornato ad avere una vita normale e fa quotidianamente esercizio fisico, usa ancora le capsule di cannabis, con un contenuto minore, per mantenersi. «Per i medici – chiarisce la moglie – è un miracolato, ma noi crederemo per sempre che sia stata la cannabis a cambiare le cose».

La seconda è stata raccontata più di anno fa direttamente dallo stesso dottore, incredulo per i risultati che questo tipo di cura ha avuto sul tumore cerebrale di un bimbo di 8 mesi, giudicato inoperabile. Oggi è lo stesso Rick Simpson, famoso attivista che dopo aver sperimentato su sé stesso i benefici dell’estratto di cannabis nei confronti del cancro porta avanti la sua battaglia insieme alla fondazione Phoenix Tears, che, con una foto riproposta sul web dai suoi collaboratori, chiede che questa storia venga raccontata e diffusa. Era la fine del 2012 quando un padre ha scelto di provare a curare il tumore al cervello del proprio bimbo di 8 mesi tramite l’estratto di cannabis. William Courtney, il dottore che l’ha avuto in cura, ad aver raccontato: «Ero scettico rispetto a questo trattamento fino a 5 o 6 anni fa. Ma dopo due mesi di somministrazione al bambino – tramite il ciuccio, due volte al giorno e aumentando nel tempo il dosaggio – di un estratto particolarmente ricco di CBD, il tumore si era talmente ridotto che i pediatri specialisti in oncologia gli diedero il permesso di continuare a non effettuare le terapie tradizionali». Il dottore ha continuato a spiegare come il tumore «dopo 2 mesi era decisamente ridotto, dopo 4 fosse quasi scomparso e dopo 8 era stata ripristinata la normale struttura del cervello». Il successo secondo il dottore è della terapia con estratto di cannabis che: «Ha permesso al bambino di non subire i danni a lungo termine di alte dosi di chemioterapia o radiazioni. Ora il bimbo è stato soprannominato come “miracle baby”, ma credo che questo sia il primo approccio da seguire per tutti i bambini prima di sottoporli a qualsiasi tipo di cura che possa avere tremendi effetti a lungo termine».

 



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