L’88% dei pazienti cannabis riduce l’uso di farmaci
Secondo un sondaggio appena pubblicato l'88% dei pazienti che fanno uso cannabis nel Stati Uniti ha ridotto il consumo di farmaci, di alcol, o entrambi
L’88% dei pazienti che utilizzano cannabis medica ha affermato che la sostanza ha permesso loro di ridurre l’uso di farmaci da prescrizione, alcol o entrambi.
CANNABIS, FARMACI E PRESCRIZIONE MEDICA
E’ il risultato di un sondaggio condotto da EO Care – che si definisce come “la prima soluzione clinicamente guidata per la salute e il benessere della cannabis per i datori di lavoro” – che ha coinvolto 1.027 americani provenienti da stati in cui la cannabis era legale sia per uso medico che per adulti.
Nel complesso, il 18% degli intervistati aveva consumato cannabis per motivi di salute nell’ultimo anno, il 19% l’aveva consumata a scopo ricreativo e il 14% l’aveva consumata per entrambi gli scopi. I tre motivi principali per cui gli intervistati consumavano cannabis erano ansia, dolore e sonno.
Il problema, in diversi stati Usa in cui non vige l’obbligo di prescrizione da parte di un medico, è che il 65% degli intervistati si sentirebbe più a suo agio nell’usare la cannabis per scopi medici se fosse controllata e somministrata da un medico.
No a caso Sean Collins, co-fondatore e CEO di EO Care, ha dichiarato che: “Abbiamo decine di milioni di americani che usano cannabis per motivi di salute senza una guida su raccomandazioni specifiche sui prodotti, quantità di dosaggio, possibili interazioni farmacologiche o considerazione della loro storia sanitaria e di altri potenziali rischi per la salute”.
A livello popolare l’accettazione della cannabis è talmente ampia che il 56% degli intervistati ha affermato che sarebbe più propenso ad accettare un lavoro presso un’azienda il cui piano sanitario offrisse cure per la cannabis e il 44% riconsidererebbe la candidatura per un lavoro presso un’azienda che ha testato il precedente uso di cannabis o che ha vietato l’uso di cannabis.
Dall’altro lato l’utilizzo di cannabis per sostituire altri farmaci, in particolare oppiacei, normalmente prescritti, è sempre più diffuso e sta portando a importanti cambiamenti sociali ed economici, come dimostrato da diversi studi scientifici pubblicati.