8 nuove varietà di canapa e un sospetto
Da qualche mese 8 nuove sementi di cannabis sativa sono entrate a far parte del catalogo europeo delle sementi, con l'appoggio di una sorta di "maggiornanza bulgara"
Lo scorso giugno in Europa sono state registrate ben 8 diverse varietà di Cannabis Sativa!
Queste nuove varietà di canapa sativa destano però alcuni sospetti per le modalità in cui sono state registrate nel Catalogo Europeo delle specie e delle varietà.
A sollevare i dubbi è stata un’inchiesta realizzata dalla testata giornalistica francese Le Cannabiste, lo scorso luglio. Andiamo a scoprire i dettagli…
ECCO LE NUOVE VARIETÀ DI CANAPA:
Le recenti varietà di Cannabis Sativa che sono ufficialmente entrate a far parte del Gotha delle varietà che possono essere commercializzate nell’Unione Europea sono: la AMX, KC Dora… e qui sorge la prima sorpresa…
La lista continua con nomi familiari, poiché già noti nel mercato nordamericano della cannabis ad uso ricreativo, o meglio, come direbbero negli USA, per “uso adulto“, talvolta dai nomi molto eloquenti, come: Pain Killer, OGK, Midwest, Northwest, Strawberry H e K.
In altre parole, varietà di cannabis dagli stessi nomi che designano alcune delle genetiche più conosciute e apprezzate oltroceano, entreranno ora a far parte del catalogo europeo dei semi di Cannabis Sativa, anche se, queste varietà, per essere legali in Europa, dovrebbero contenere concentrazioni di THC notevolmente inferiori.
“MAGGIORANZE BULGARE” E RAMIFICAZIONI INTERNAZIONALI
Da quanto riferisce Le Cannabiste, che ha diffuso la notizia delle nuove sementi europee e che si è avvalso della consulenza del Prof. Yann Bisiou, ricercatore giuridico presso la Faculté Paul Valéry di Montpellier, queste nuove varietà sono state registrate da aziende bulgare con ramificazioni internazionali legate ad aziende nordamericane del settore della cannabis e colossi farmaceutici.
In effetti, ci sono vari aspetti curiosi in queste nuove genetiche registrate in Europa: “Su Internet è possibile trovare rapidamente le varietà di cannabis “Strawberry” o “Pain Killer”, ma queste hanno livelli di THC superiori al 16%, mentre per essere inserite nel catalogo europeo, dovrebbero avere meno dello 0,3%” (ora innalzato allo 0,6%, ndr.), aggiunge il Prof. Bisiou.
La testata sottolinea inoltre che a sorprendere sia anche questo improvviso cambio di tendenza della Bulgaria, nota per il suo regime fortemente proibizionista, e che andando a cercare meglio dietro i nomi delle aziende bulgare ci sono invece grosse aziende straniere legate al mondo della cannabis ricreativa e medica.
… ANCHE UN’AZIENDA ITALIANA?
Continuando a scorrere l’articolo, notiamo che, fatta salva l’azienda bulgara che produce semi di patata, chiamata Slovbul Solanum, che si è intestata una delle 8 varietà di cui sopra, le altre 7 sono state registrate da una holding basata appunto su aziende straniere.
A gennaio 2020 la Jupiter Seed Oregon, si è infatti unita all’italiana Canapar per dare origine ad una Joint Venture registrata in Bulgaria, chiamata Jupiter Seed Bulgaria. Ma Jupiter Seed è conosciuta dai consumatori dell’Oregon per commercializzare le sue genetiche Northwest, Midwest e Pain Killer, che hanno livelli di THC vicini al 20%!
C’è di più, afferma il Prof. Bisiou: la Canapar, basata a Ragusa, nasce da un’importante partecipazione col gigante USA della cannabis per uso adulto e medico, Canopy Growth; ma in seguito l’azienda basata in Sicilia sarebbe stata acquisita interamente da Ramm Pharma Corporation, il gigante farmaceutico canadese che vale 40 milioni di dollari (canadesi)!
Insomma, non proprio bruscolini e non proprio solo aziende bulgare dietro a queste nuove varietà registrate in Europa… una sorta di “maggioranza bulgara”, un po’ farlocca insomma, per dirla ironicamente!
… CHE SI STIANO PREPARANDO AD ALTRO?
Ed ecco quindi sorgere un sospetto: che queste aziende d’oltreoceano si stiano posizionando per un tipo di business, diverso da quello legato alla sola canapa industriale?
Come scrive Le Cannabiste: “uno dei beneficiari di queste registrazioni, che è anche uno dei principali attori nel settore della cannabis medica negli Stati Uniti, ha accolto con favore la decisione dello scorso febbraio della Francia di autorizzare la coltivazione della cannabis per estrarne il CBD e la decisione della Germania di legalizzare la cannabis ricreativa“.
Che sia forse qui la risposta?