Cannabis: 7 destinazioni “user-friendly”
Piccola guida "user-friendly" per conoscere i Paesi in cui il consumo di cannabis non comporta guai con la legge
Articolo aggiornato al 03-10-2022
Tutti gli anni capita purtroppo di incappare in notizie di turisti che, ignorando le leggi delle loro destinazioni di riferimento, finiscono in carcere anche per possesso di piccole quantità di cannabis.
Ma se è vero che in molti Paesi del mondo andare in giro con un po’ di cannabis comporta ancora rischi legali estremi, è anche vero che esistono ormai un buon numero di nazioni dove l’uso ricreativo e il possesso di piccole quantità di maria è stato legalizzato: Malta, Sudafrica, Georgia, Tailandia, Canada, 19 Stati USA (più due territori nel distretto di Columbia), Messico, Uruguay e nel territorio di Canberra, la capitale australiana.
Oltre a questi però, è utile sapere che ci sono anche diversi Paesi nel mondo in cui l’uso della cannabis è stato depenalizzato o è comunque tollerato, che quindi potrebbero costituire delle mete interessanti per possibili viaggi, senza la paranoia della polizia.
Dalla nostra mini-guida ai Paesi “user-friendly” per gli amanti della maria, abbiamo escluso quelli più conosciuti agli italiani, come l’Olanda e la Spagna, in cui l’uso è rispettivamente tollerato e consentito all’interno dei Coffee Shop e depenalizzato e consentito all’interno dei Cannabis Social Club e in luoghi privati, specialmente nella capitale catalana.
PORTOGALLO
Cominciamo questo tour virtuale dall’Europa! Il Portogallo si può considerare uno dei Paesi pionieri della depenalizzazione delle droghe a livello mondiale. Già dal 2001 infatti, chi consuma droghe non rischia il carcere, e anche nel caso delle sostanze pesanti è semplicemente indirizzato verso un percorso facoltativo di recupero. Consumare cannabis non comporta quindi alcun rischio per le strade di Lisbona, così come nelle bellissime spiagge sulla costa. Inoltre trovare cannabis è semplice e il prezzo notevolmente inferiore rispetto alla media italiana.
BELGIO
Per restare sempre in Europa, se ad esempio non ci si può permettere viaggi intercontinentali, il Belgio offre arte e cultura in buona quantità. In più, il possesso di un massimo di tre grammi di marijuana da parte di persone maggiori di 18 anni è tollerato. Trovare erba non sarà semplice e pacifico come nella vicina Olanda, ma comunque agevole. E la qualità è la stessa, visto che proprio dal paese dei tulipani viene importata (illegalmente).
NEPAL
Potendo permettersi di spendere un pochino di più sia in ordine di tempo che di denaro, e sorvolando il nostro continente verso est questa culla centro-asiatica dell’induismo e dell’arte è sicuramente consigliata! Qui la cannabis non è tecnicamente legale, ma ampiamente tollerata. La marijuana e i suoi derivati, come l’hashish e il celebre bhang, si trovano facilmente in tutto il Paese ed accompagnano i culti religiosi. Male che vada, se si viene trovati in possesso di quantità di erba compatibili con il semplice uso personale, il poliziotto di turno vi chiederà una piccola “offerta.
GIAMAICA
Continuando ad esplorare la lista dei paesi “cannabis-friendly” voliamo ora nel continente americano, e più precisamente nel Paese di Bob Marley, da sempre meta quasi mitologica per ogni fan della canapa e da qualche anno sempre più tollerante. Nel paese caraibico, infatti, il consumo di cannabis è stato depenalizzato all’inizio del 2015, oltre che legalizzato per uso terapeutico e religioso entro un quantitativo di 57 grammi e da anni si sta discutendo su una vera e propria legalizzazione, che dovrebbe prevedere anche l’apertura di veri e propri punti vendita. Il Paese però, è attualmente ancora lontano dal poter essere definito un paradiso per i turisti cannabici.
ECUADOR
Cambiando ancora continente, ecco una tappa in America Latina che è da considerare all’avanguardia sulle politiche relative alla cannabis (al netto di qualche eccezione). In Ecuador oltre a poter ammirare la maggiore biodiversità del pianeta Terra, tra cui alcuni dei mammiferi più rari del mondo, potrete anche fumare tranquilli. Dal 2008 si può infatti andare in giro con un massimo di 10 grammi di droghe leggere senza rischiare nulla. Fumare cannabis è inoltre socialmente accettato, tanto che non è raro incontrare negozianti o tassisti che fumano durante il lavoro senza nascondersi.
PERÙ
Procedendo verso sud, la nostra destinazione è il confinante Perù, in cui il possesso di un massimo di otto grammi di cannabis è stato depenalizzato. Il poliziotto in questione non vi farà alcuna ammenda, a meno che insieme alla cannabis non possediate anche altre droghe. Inoltre a Lima ed in tutte le zone turistiche del Paese l’erba è facilmente disponibile, generalmente di buona qualità e venduta a circa tre euro al grammo. La polizia ha fama di essere repressiva con i locali, ma decisamente accondiscendente con i turisti.
CILE
Concludiamo questa breve carrellata con un altro meraviglioso Paese latino, ancora più a sud lungo il continente americano: anche nel confinante Cile infatti, la situazione per i fumatori è, se non eccellente, quantomeno tranquilla. L’uso privato e personale della cannabis è stato depenalizzato nel 2005, dal 2014 è consentita anche la coltivazione a scopo ricreativo, personale ed è inoltre in corso il dibattito per una legalizzazione completa delle droghe leggere. Anche l’acquisto è piuttosto agevole, tanto che nelle zone turistiche è spesso venduta direttamente nei bar.