44 Kg di cannabis solo in Puglia… e per soli 300 pazienti
Ci viene da pensare al resto che manca per coprire il fabbisogno di tutto il territorio nazionale e con le tonnellate sequestrate ogni anno in arrivo sulle nostre coste dall’Albania, beh, una battuta la potremmo anche fare. Lo stesso dottor Giovanni Gorgoni, presidente ARESS Puglia, in un intervento pubblico a Foggia ha raccontato le complessità legislative che impediscono, di fatto, un libero accesso e una più larga diffusione di questi farmaci a livello regionale. La procedura si è talmente complicata che non è nemmeno possibile rintracciare medici ospedalieri in grado di utilizzare il pc per erogare la prescrizione come richiesto dal SSR pugliese.
Tra codici che non permettono le cure gratuite e numeri che indicano solo tempi d’attesa, siamo in troppi, troppi a richiedere una terapia funzionale. Dal bimbo con Epilessia farmaco resistente alla persona più adulta che combatte contro il Parkinson, dalla persona più tranquilla del mondo a chi nelle proprietà terapeutiche della cannabis non ci credeva nemmeno…”Eppure ora funziona”, ci dicono.
Se dovessimo conteggiare coloro che hanno abbandonato la terapia per effetti collaterali o mancanza di benefici utilizzeremmo le dita di una mano e probabilmente le reali cause le individueremmo facilmente in errori di dosaggio, metodi di assunzione o ancora più importante la varietà e la genetica della stessa pianta utilizzata. Ahinoi, solo con ciò che si importa dall’Olanda e con la FM2 italiana, andremo pianissimo se la ricerca è il nostro obiettivo. Chi ha avuto modo di “testare” la genetica prodotta dall’Istituto Farmaceutico Militare di Firenze è rimasto insoddisfatto dei risultati ma soprattutto scandalizzato dalla falsa informazione propinata dai media che hanno dato in questi mesi tantissimo risalto al progetto dello Stato e dei militari.
Ci sono progetti e progetti così come infinite sono le risorse sparse sul territorio in grado di sostenere discorsi analoghi con fatti concreti. Una dimostrazione sono le fiere, gli eventi e i dibattiti che si susseguono oramai in Italia con una partecipazione collettiva sempre in espansione e con una voglia di informazione reale fornita dai diretti interessati. Con il confronto e il dialogo si colmeranno gli anni oscuri vissuti con la convinzione della demonizzazione della Cannabis. Dobbiamo essere orgogliosi e fiduciosi nel futuro, viviamo un periodo storico che vede finalmente la giusta rivalutazione di questa stupefacente pianta.
a cura dell’associazione LapianTiamo