AntiproibizionismoHigh times

25mila firme per l’autoproduzione di cannabis: “siamo a metà dell’opera”

Dopo poco più di 10 giorni dal lancio, la proposta di legge volta a legalizzare l'autoproduzione di cannabis in Italia ha già raggiunto le 25mila firma, ne mancano la metà

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Dopo le 10mila firme in 24 ore, la proposta di legge lanciata da Meglio Legale ha raggiunto, in appena 10 giorni, le 25mila firme. “Siamo a metà dell’opera – scrive la campagna per la legalizzazione sui social – Abbiamo ancora sei mesi per raggiungere l’obiettivo e mandare un messaggio chiaro al Governo: ‘la cannabis è meglio legale'”.

Tuttavia, come ricorda la coordinatrice Antonella Soldo, firmare la proposta è semplice e gratuito, ma, in assenza di una piattaforma governativa, “a noi promotori ogni firma costa 1,20 euro”. Fare una piccola donazione quindi, se è possibile, sarebbe di grande aiuto per far sì che questo sogno diventi realtà.

AUTOPRODUZIONE DI CANNABIS: COSA PREVEDE LA LEGGE E COME SUPPORTARLA

“Io coltivo la legge”: la nuova proposta d’iniziativa popolare portata avanti da Meglio Legale si articola in tre punti principali:

  1. Consentire, per uso esclusivamente personale, l’autoproduzione fino a 4 piantine di cannabis direttamente a casa propria
  2. La creazione di Cannabis Social Club per la coltivazione associata di cannabis e la sua distribuzione ai soli membri dell’associazione
  3. Permettere il trasporto fino a 30 grammi di cannabis e abolire le sanzioni amministrative oggi previste, come il ritiro della patente e del passaporto. Resta invece punibile la guida in stato di alterazione

“La campagna sta andando molto bene per due motivi”, ha confermato a DolceVita Barbara Bonvicini, Vice Presidente di Meglio Legale. “Il primo è che l’iniziativa ha già raccolto 25mila delle 50mila firme necessarie in 10 giorni. Dovremmo arrivare ad almeno 60mila firme, che è il tetto di sicurezza, e poi cercheremo di raccoglierne altre, per far sì che le firme depositate rappresentino anche quanto il Paese sente questo tema”.

“Il secondo motivo – continua la Bonvicini – è che il numero di firme raggiunto in così poco tempo ci fanno anche capire l’umore di chi vorrebbe cambiare la legge sulla cannabis in Italia e legalizzare la sostanza. Perché dopo le vicissitudini degli ultimi anni, dalla bocciatura del referendum a un governo di sinistra che non ha fatto niente per modificare la legge sulle droghe, fino a tutti gli atti del governo Meloni che hanno inasprito le pene per alcune fattispecie di reati anche relativi alla cannabis, tutto questo entusiasmo ci fa capire che ci sono ancora migliaia di persone che credono che non si debba stare fermi, anche se c’è un governo avverso e proibizionista, anzi. A maggior ragione bisogna fare qualcosa, anche per riuscire a compattare l’opposizione, altrimenti non si riesce neanche a lavorare con la parte che già dovrebbe essere a favore”.

Invece, “per aiutare la proposta si può scaricare il volantino con il QR code, cosicché firmare sarà ancora più facile. Basterà inquadrare il codice e si aprirà direttamente la pagina della piattaforma su cui firmare. L’altro modo per supportarla è donando, perché la raccolta firme ha dei costi da sostenere. Poco più di un’euro a firma – ricorda la Bonvicini – Quindi ogni piccola donazione può fare la differenza”.

Infine, “i Cannabis Café sono un’iniziativa bellissima venuta alla comunità LGBT in Turchia, per dibattere di temi che riguardano la sessualità e i diritti sessuali. Un modo un po’ clandestino di ritrovarsi al bar, in un giorno e ad un orario prestabiliti, per parlare di temi che sono oggetto di censura nel loro Stato. Allo stesso modo anche noi in Italia, a fine gennaio e a fine febbraio, ci ritroveremo nei bar sotto casa insieme a chiunque vorrà aggiungerci per parlare di cannabis e legalizzazione. Vi forniremo tutti i dettagli a brevissimo, così che ci sarà tutto il tempo per organizzarsi”, conclude la Vice Presidente.

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