“Incoraggiare i governi a sperimentare modelli di regolamentazione della droga per minare il potere del crimine organizzato e salvaguardare la salute e la sicurezza dei loro cittadini. Questa raccomandazione vale soprattutto per la cannabis, ma incoraggiamo anche altri esperimenti di depenalizzazione e regolamentazione legale, che possano raggiungere questi obiettivi e fornire modelli per altri […] Arrestare e imprigionare decine di milioni di queste persone, negli ultimi decenni, ha riempito le prigioni e distrutto vite e famiglie senza ridurre la disponibilità di droghe illecite o il potere delle organizzazioni criminali. Le risorse per il controllo della droga possono esser meglio dirette altrove”.
Non è l’invettiva di un anarco-insurrezionalista, ma un consiglio della Global Commission on drugs creata dall’Onu. Un’altra istantanea molto utile per capire l’attuale situazione grazie all’aiuto dei numeri, è fornita dal seminario di Forum Droghe. L’analisi degli ultimi 5 anni, quanti ne sono passati dal decreto legge Fini-Giovanardi che ha reintrodotto l’equiparazione tra droghe, cioè comprendendo la cannabis nella stessa categoria di eroina o anfetamine, è davvero significativa. I dati ufficiali ci dicono come all’autorità giudiziaria siano state segnalate oltre 178mila persone per droga tra il 2005 e il 2010, e in 61.292 casi la sostanza in questione era la cannabis. Ogni anno circa 40mila consumatori sono stati segnalati alle prefetture per uso personale: oltre il 70% per sostanze contenenti cannabinoidi. Più del 40% delle denunce (16.030) riguardava la canapa (8.102 per hashish, 6.5556 per marijuana, 1.372 per coltivazione). Ciò che dovrebbe spaventarci è il narcotraffico, non la cannabis. E dovremmo cominciare a pretendere che i miliardi che vengono spesi da anni per la “lotta alla droga” che in realtà e sempre più diffusa, siano spesi per le scuole, i servizi, la sanità.
E se questo discorso non vi bastasse, ecco 10 validi motivi per i quali la cannabis andrebbe legalizzata. Subito.
10 – La canapa e i suoi mille benefici ci vengono costantemente negati. Può diventare carta, legno, plastica, tessuto per indumenti e migliaia di altri prodotti utili. Senza pensare al settore alimentare: dai semi di questa pianta si ottiene sia la farina, base per produrre decine di cibi e, dalla spremitura a freddo, l’olio ottimo sia come base alimentare che cosmetica. Cresce senza diserbanti, nutre il suolo, matura rapidamente e offre alti rendimenti: da la più alta resa di biomassa nel mondo – dieci tonnellate per acro – in quattro mesi ed è adatta per produrre biocombustibili. La canapa, considerata l’equivalente vegetale del maiale perché anche di essa si suol dire che “non si butta via niente” potrebbe essere una miniera d’oro per gli agricoltori riducendo inoltre la nostra dipendenza dai combustibili fossili.
9 – Il proibizionismo sottrae risorse a persone e settori che ne hanno sicuramente più bisogno. In un periodo di crisi che sembra non passare mai, con la disoccupazione, in particolare quella giovanile, alle stelle, i tagli a scuola, sanità e pubblica amministrazione e il costante aumento delle tasse, i miliardi risparmiati potrebbero essere usati per ben altri scopi.
8 – Il proibizionismo è chiaramente controproducente perché garantisce altissimi profitti a chiunque sia in grado di produrre e consegnare droga senza riuscire ad arginare il fenomeno, ed essendo la causa del fatto che altra droga verrà prodotta e consegnata illegalmente.
7 – Fumare cannabis è un reato per il quale non esiste un colpevole. Anche se per reato nel nostro codice penale si intende qualsiasi azione che prevede una pena e basta quindi una legge per avere una legittimazione giuridica, non è sempre detto che legale sia sinonimo di giusto o illegale di sbagliato. Specialmente quando ci sono in ballo miliardi di euro, multinazionali del petrolio, dell’energia e del settore farmaceutico.
6 – Consumare marijuana non significa degradare l’essere umano. Culture diverse fra loro in tutto il mondo, dalla preistoria ad oggi, hanno utilizzato e utilizzano sostanze per trarre benefici psicofisici. I moderni esempi “legalizzati” sono i milioni di consumatori di alcool, nicotina e farmaci che danno dipendenza. Demonizzarne alcuni e legalizzarne altri senza un criterio razionale, oltre che arbitrario è ingannevole. Alla semplice domanda “perché alcool e tabacco sì, e marijuana no?”, nessun rappresentante delle istituzioni ha mai risposto dicendo la verità.
5 – La cannabis è un farmaco. Non si contano gli studi che dimostrano scientificamente il valore di sostanze contenute nella cannabis nell’aiutare a curare innumerevoli patologie. Spesso viene detto che le medicine ci sono già: è vero e sono molto spesso più dannose della cannabis.
4 – La ricerca medica sui possibili utilizzi del farmaco è costantemente contrastata. Questo nonostante sia stato scoperto come nel nostro corpo gli oltre 60 tipi di cannabinoidi identificati nella pianta stimolino in modo naturale i recettori presenti oltre che nel nostro cervello, anche nel sistema immunitario, endocrino e riproduttivo.
3 – Miliardi di euro di potenziali proventi dalla tassazione vanno invece alla criminalità organizzata. Il nostro Stato disastrato rinuncia così a ingenti proventi che si potrebbero ottenere tassando la marijuana come l’alcool o il tabacco.
2 – Nel mondo ogni anno si verificano migliaia di omicidi direttamente legati al persistere del proibizionismo. In Messico, considerato il più grande esportatore di marijuana al mondo, è stato calcolato che dal 2006 siano state uccise 24mila persone per traffici legati al proibizionismo.
1 – E’ un divieto che ci nega di esercitare un diritto basilare e cioè quello di avere il diritto di sovranità sul nostro corpo, che viene delegato al governo. Cosa possiamo ragionevolmente chiedere a chi ci governa, se non abbiamo nemmeno la sovranità sui noi stessi?
La conclusione della sintesi della Commissione Globale per le politiche sulla droga è lapidaria e ci trova perfettamente concordi: “Ora è il tempo di agire”.