Canapa e tecnologia, modifiche possibili
Ecco un’insolita, ma realistica e possibile applicazione della canapa ad oggetti tecnologici, solitamente forse troppo “plasticosi” o comunque freddi e asettici. Il rivestimento è realizzato con stringhe composte da tre tipi diversi di canapa naturale al 100%, senza compromettere il funzionamento delle parti al suo interno.
In netto contrasto con l’originale Wii-Mote, quello che una volta era elegante, freddo e di dura plastica bianca è stato trasformato in un oggetto che ha un suo stile, caldo e con un indubbio aspetto di canapa naturale. Non più blando, di marca, anonimo e noioso… ma graffiante, grezzo e anche in grado (al contrario della gomma o della plastica) di assorbire il sudore. Ribattezzato Hemp-Mote, il controller è pienamente utilizzabile per giocare, tutti i pulsanti funzionano e rispondono ai comandi, così come l’infrarossi. L’unico dubbio è che lo spessore e lo stato grezzo della canapa utilizzata possano portare ad una usura accentuata nel breve periodo.
L’autore di tutto questo, conosciuto in internet come Dhreck, spiega come ha realizzato le sue modifiche in canapa al Wii-mote. “Prima di tutto l’originale doveva essere ridotto per poter ospitare il rivestimento, e far sì che il controller non diventasse troppo grande. Quindi, con l’uso di un coltellino, una lima e parecchia pazienza è stata rimossa la maggior parte dei gusci di plastica rigida; intorno ad essi sono stati creati dei modelli con lo stucco, successivamente levigati con carta vetrata fine e verniciati di nero. Ecco creata la base per il rivestimento. Ho preso un gomitolo di corda di canapa e ho iniziato con le parti più grandi, fissando faticosamente con la colla la sottile stringa in modo che non si potesse più disfare. Il primo ad essere avvolto è il filo che collega il Wii-Mote al Nunchuk, arrotolando continuamente la canapa, e rifinendo bene i dettagli dei pulsanti e delle varie pieghe, adattando e modellando la corda seguendone le forme e permettendo i movimenti delle parti meccaniche.
Infine, con un accorgimento non proprio ortodosso, le estremità sono state bruciacchiate e “fuse” con estrema cautela nella struttura con l’ausilio di svariati accendini. La parte anteriore del coperchio della batteria collegata al corpo principale con la stringa di canapa che riveste e trattiene il coperchio in modo da rimanere fissato. Dato che la stringa di canapa alla fine si trova ad essere un po’ troppo sensibile al sudore e all’unto della pelle, e dallo stress da utilizzo, forse occorrerà mettere in conto di utilizzarlo con guanti in lattice, anche se questo potrebbe ritardare l’esecuzione dei comandi di gioco. Probabilmente, allo stadio attuale di questo “progetto” potrebbe essere destinato ad un uso molto saltuario.”
Un lavoro artigianale e certosino ma, come dalla descrizione del suo autore e dalle fotografie presenti sul suo sito, sicuramente fattibile e realizzabile. Un esempio di come è possibile coniugare natura e tecnologia: se una persona nel suo piccolo può modificare un accessorio tecnologico esistente, non dovrebbe risultare impossibile per un’azienda basare un nuovo progetto partendo da materiali semplici. Per far questo ci vorrebbero solo volontà e intenzioni.
Per ovviare all’ultimo difetto citato dal Dhreck, volendo sviluppare la resistenza della canapa all’usura, teoricamente st. Come potete vedere non ci stanchiamo di ripetere che le possibilità di espressione di questa risorsa, si estendono ad impieghi a 360° e a volte, come in questo caso, anche oltre, fino alla fantasia e all’estro di chi ha semplicemente tempo per divertirsi.
Maurizio Birocchi